Altalena a San’Arcangelo (Potenza)
11 Nov 2017

Sant’Arcangelo (Potenza). L’assessora Berardina Mastrosimone, annuncia la riqualificazione della villetta di via Schifini con l’istallazione di giochi adatti a tutti i bambini. “È una gran bella soddisfazione avere un’ area riconsegnata ai legittimi proprietari ovvero i bambini e questa volta si è pensato anche a quei bambini che spesso restano fermi a guardare. Può sembrare di poco conto la realizzazione di un piccolo parco ma per i santarcangiolesi non lo è, visto che per far trascorre qualche ora diversa ai loro bambini si spostavano in altri paesi. Si auspica il massimo rispetto per le attrezzature soprattutto per l’altalena destinata ai disabili e la massima attenzione da parte dei genitori. Un grazie a tutta l’amministrazione, soprattutto al sindaco Vincenzo Nicola Parisi dotato di grande sensibilità, rispetto e amore nei confronti dei suoi concittadini”. Notizia integrale: http://www.lasiritide.it/canestro.php?articolo=20860

Immagine Enzo Parisi

Sulla pagina facebook “Vota Enzo Parisi” l’area giochi inaugurata a Sant’Arcangelo viene definita “parco inclusivo”, (https://www.facebook.com/votaenzoparisi/posts/1429745217151028), noi vorremmo invitarvi a riflettere sul significato del termine “inclusivo” ovvero “per tutti”. In questo caso è stata invece installata un’altalena ad uso esclusivo dei bambini in carrozzina escludendo tutti i bambini con disabilità motorie che però sono in grado di camminare, bambini con disabilità sensoriali e altri ancora. Gli stessi bambini “normodotati” non potranno utilizzare questa struttura in quanto esclusivamente riservata agli utenti in carrozzina. Un parco inclusivo, un’area giochi inclusiva, deve essere dotata di alcune caratteristiche fondamentali, prima fra tutte l’accessibilità. Non possiamo definire “inclusivo”, per tutti, uno spazio che di fatto non garantisce il facile accesso al luogo stesso. Si nota la mancanza di un fondo adatto al transito di tutti gli utenti con ridotta capacità motoria ovvero vialetti e pavimentazione liscia e pianeggiante anche sotto alle strutture gioco per riuscire a raggiungerle con il minimo sforzo. Sono necessari accorgimenti per consentire alle persone cieche e ipovedenti di orientarsi nel parco quindi mappa in caratteri Braille e qualche riferimento tattile all’interno del parco stesso. Un’area giochi inclusiva deve offrire la possibilità di gioco a tutti i bambini senza dimenticare appunto coloro che a causa di un handicap o disabilità non riescono ad utilizzare le strutture gioco dotate, ad esempio, di parete di arrampicata. Facciamo un solo esempio: un bambino con difficoltà motorie ma che non usa una carrozzina perché è in grado di camminare, magari con l’aiuto di un deambulatore, in questo parco faticherà ad accedere perché su terra battuta e non potrà utilizzare né l’altalena classica nel caso abbia problemi di equilibrio, né quella dell’immagine proprio perché riservata agli utenti in carrozzina.

Non dimentichiamo inoltre che la struttura gioco installata, come da normativa europea UNI EN 1176 dovrebbe essere installata nelle sole aree gioco recintate e sorvegliate da un custode per motivi di sicurezza.

Comprendiamo benissimo lo sforzo delle amministrazioni nel cercare di offrire a tutti i cittadini gli stessi diritti, in questo caso il diritto al gioco, ma vorremmo che ci fosse maggiore consapevolezza dei termini “inclusivo” e soprattutto “accessibilità”.

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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