Carta dello spazio pubblico
24 Lug 2017

Carta dello spazio pubblico

La Carta dello spazio pubblico pubblicata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica è un vademecum per la progettazione urbana di spazi accessibili al pubblico. A quattro anni dalla sua pubblicazione facciamo il punto della situazione sulla sua applicazione con particolare riguardo alle esigenze delle persone con disabilità motorie, il cui diritto all’inclusione sociale nel nostro Paese è sempre più limitato nonostante l’aumento della speranza di vita della popolazione implichi una perdita di autonomia nella mobilità e vi siano normative italiane ed europee per facilitare la progettazione socialmente sostenibile.

La Carta dello spazio pubblico è articolata in sei tematiche e rappresenta un utile strumento per la corretta progettazione di spazi pubblici fruibili da ampie fasce della popolazione, incluse quelle meno abili a muoversi sulle proprie gambe, tra le quali la normativa include anche le donne in gravidanza e tutte le persone particolarmente obese. È dunque un vademecum per una progettazione inclusiva sia per i progettisti di spazi urbani sia per gli amministratori.

Nel primo capitolo della Carta dello spazio pubblico è riportata la seguente affermazione: il luogo di proprietà pubblica è pensato per essere fruibile da tutti. Gli spazi pubblici, rispetto a quelli privati, devono essere inclusivi e garantire una maggiore fruibilità e accessibilità nel tempo -in modo gratuito e senza scopi di lucro- ad ampie fasce della popolazione. 
Nel capitolo dedicato alle tipologie degli spazi urbani sono considerati pubblici, sia all’aperto che al coperto, i seguenti luoghi:

Marciapiedi
Strade
Piazze
Giardini
Parchi
Musei
Biblioteche

Nell’articolo 17, l’INU sostiene che lo spazio pubblico è la palestra della democrazia, occasione per creare e mantenere nel tempo il sentimento di cittadinanza e consapevolezza del ruolo che ciascuno di noi ha, e può avere, con il proprio stile di vita quotidiano e per l’ambiente in cui vive.

Nell’articolo 18, del medesimo capitolo, viene enfatizzato il processo di configurazione delle caratteristiche fondamentali di uno spazio urbano, il quale deve passare necessariamente per la progettazione partecipata. Quest’ultima, in buona sostanza, è un metodo di pianificazione urbanistica democratico, ormai sperimentato da lustri dalle P.A. di città molto evolute.

Notizia integrale: https://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/criteri-progettuali/vademecum-progettazione-spazio-pubblico-952/

Un altro articolo molto interessante sull’abbattimento barriere architettoniche: normative e criteri progettuali: https://www.architetturaecosostenibile.it/normative/leggi-decreti/barriere-architettoniche-normative-769/

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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