Consiglio di lettura: Parchi urbani e campi gioco – 4
Il volume è il risultato di una ricerca che è stata promossa inizialmente dal Dipartimento di Urbanistica dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, ma si è ben presto collegata con altri Enti, Istituti italiani e stranieri e con singoli studiosi i quali, sia pure da angolazioni diverse, si occupano, spesso con incomprensioni e/o con scarsi mezzi, delle problematiche relative ai parchi urbani ed ai campi gioco.
Esso ha tratto i suoi auspici da un Convegno Nazionale promosso dal Comune di Rimini, particolarmente sensibile ai tempi ambientali ed alla progettazione/gestione del verde pubblico, e patrocinato dal CIGI, (Comitato italiano per il gioco infantile).
Vi riportiamo una piccola parte dal capitolo dedicato a: “Attrezzature e servizi per il tempo libero giovanile: elementi per la progettazione” di Gustaw Mugglin. Tenete presente che i libro è stato stampato nel 1988
Un’area di gioco non è semplicemente un ammasso di attrezzature più o meno utilizzabili. Ognuna di esse ha un suo ruolo specifico nello sviluppo del bambino, ma può anche influire negativamente se non è sistemata convenientemente, inadatta o costruita male. Chi progetta aree di gioco dovrà dunque tenere presente in primo luogo alcuni principi pedagogici. Gli aspetti estetici sono certamente importanti ma devono lasciare il passo alle istanze pedagogiche. Per ogni progetto di area gioco, bisogna tener conto delle tre forme di gioco di cui abbiamo già parlato: il gioco di movimento, il gioco creativo e il gioco socializzante.
…
I giochi di movimento richiedono innanzitutto molto spazio. Essi devono, prima di tutto, favorire lo sviluppo fisico del fanciullo visto che in questi giochi egli si muove con tutto il corpo. Un’area di gioco ben concepita stimola il bambino muoversi spontaneamente in quanto la disposizione delle attrezzature è stata ben studiata.
Sarebbe utile prevedere piste e viali per le corse di automobiline, tricicli, biciclette e altri veicoli. Un pezzo di percorso leggermente inclinato, incroci, biforcazioni rendono il gioco ancora più interessante.
Nei posti dove lo spazio libero lo permette e dove tutti gli anni nevica, bisogna prevedere pure delle piccole montagnole per slittare. Così i bambini, anche piccoli, possono giocare per ore all’aria aperta anche d’inverno. In estate, queste montagnole servono come punto di partenza per gli scivoli e i viali servono come piste per i veicoli dei bambini, ma anche come posti di osservazione per le mamme che possono controllare da lontano il gioco dei loro bambini senza disturbarli.
…
Il gioco creativo esige un suo proprio spazio adatto alle varie possibili attività e all’età degli utenti. È necessario che i bambini possano sviluppare ed esprimere liberamente la loro immaginazione creativa. Un’area di gioco accuratamente concepita separerà, con l’aiuto di mezzi naturali, lo spazio destinato ai giochi di movimento da quello destinato i giochi creativi. Al contrario, giochi di socializzazione giochi creativi sono spesso strettamente legati.
…
Il gioco di socializzazione è in rapporto diretto con la vita dell’uomo nella comunità: preoccuparsi dei problemi che si incontrano e degli avvenimenti che si vivono, capire, affermarsi, integrarsi e mettersi in sintonia con gli altri. In poche parole, esso aiuta il bambino a scoprire la propria personalità e a trovare il proprio posto nella società. Questa funzione è presente in tutti i giochi attraverso i quali il bambino cerca di svolgere un ruolo, per esempio quello di un adulto, dei genitori, dell’insegnante ecc.; compresi la “drammatizzazione” e il teatro. I giochi di socializzazione sono strettamente legati a quelli creativi ma comprendono pure alcuni giochi di movimento con regole
…
Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti