Costretto a passare la vita su una sedia a rotelle?
Il parco ha moltissime altalene e giochi per tutti i bambini normodotati, da castelli alle altalene, alle barche dei pirati e così via. Il parco si è dotato tra i primi in italia di giochi inclusivi e spesso l’uso scorretto dell’altalena per bambini in carrozzina ha fatto si che si rompesse.
Notizia integrale qui: https://livornopress.it/spingi-babbo-spingi-alla-faccia-dei-divieti
Però le parole utilizzate nell’articolo non ci piacciono: “costretto a passare la vita fin da piccolo su una sedia a rotelle senza la gioia di poter correre, giocare a palla, mettersi a sedere in terra per giocare come gli altri bambini, ma costretto ad essere spinto da un genitore perchè la sedia a rotelle è troppo pesa”.
A noi questa frase trasmette compassione e fa pensare al “poverino in carrozzina”. Nessuno mette mette in dubbio che il bimbo avrebbe preferito camminare ma moltissimi bambini che usano la carrozzina si possono alzare, possono sedersi in terra, possono spingersi da soli ed esistono tantissimi sport, anche con la palla, che si possono fare in carrozzina. Avete mai visto sfrecciare un bimbo giù da una discesa? O un bimbo “correre” con la carrozzina elettrica mentre ride inseguito da alcuni bimbi a piedi? Perché dobbiamo sempre far apparire i bambini con disabilità motoria come dei poverini?Libertà: questa parola risuona quando si riflette sull’importanza di uno strumento quale è la carrozzina. “Io di me stesso scrivo sempre: ‘vivo e lavoro in sedia a rotelle’. Vivo e lavoro, ossia sono libero, ‘grazie’ alla carrozzina. Senza di lei sarei immobile. La carrozzina è quasi congenita, mi si adatta, o meglio io ormai aderisco alla sua superficie, la calzo come un guanto, la conosco perfettamente…” (Franco Bomprezzi nel post “Elogio della carrozzina”).