In merito alle critiche alla giostra inclusiva di Santarcangelo di Romagna espresse su una pagina facebook da cittadini santarcangiolesi 

Buongiorno a tutti. Sono Claudia e insieme a Raffaella ho partecipato a tutto il percorso, (durato un anno intero), che è stato necessario affinché nel parco in questione fosse installato un gioco inclusivo e quindi mi permetto di chiarire i vostri dubbi:

1. “diventato un gioco pericoloso per tutti i ragazzini che lo hanno da subito adoperato in modo pericoloso”: tutti i giochi possono diventare pericolosi se utilizzati in maniera impropria, purtroppo i genitori, nonni, zii, baby sitter e chiunque altro accompagna i bambini che utilizzano i giochi al parco non spende due parole per spiegare ai bambini come utilizzare i giochi in maniera corretta. Nessuno li riprende quando lo fanno in maniera scorretta e pericolosa. Questo gioco è pericoloso tanto quanto gli altri. Né più né meno. Bisogna insegnare ai bambini come usare i giochi e come averne cura visto che sono a disposizione di tutti e un gioco rotto non lo può usare più nessuno.

2. “poco o nulla per uso disabili purtroppo”: questo tipo di gioco è fruibile da parte di bambini normodotati, bambini con disabilità intellettiva, sensoriale e motoria. Un gioco che può ospitare ben due carrozzine manuali o elettriche. Più uso disabili di così…

3. “Quando si fanno le cose per pura propaganda elettorale questi sono i risultati!”: propaganda elettorale? Io e Raffaella abbiamo iniziato la “battaglia” per il gioco inclusivo a maggio 2013 quando ancora c’era il Sindaco Morri. Avevamo appuntamento con lui per parlare della questione ma purtroppo, il giorno prima della data fissata, lui si è dimesso. Avvilite dall’evento abbiamo lasciato perdere ma la primavera successiva, 2014, quando il Comune era sotto commissariato abbiamo chiesto un nuovo incontro e avevamo iniziato con il Sig. Di Nuzzo il percorso per rendere inclusivo il parco Campo della Fiera. Avevamo valutato l’area dove installare il gioco, ci stavamo informando sul tipo di gioco… Durante la campagna elettorale che si è svolta poco dopo quasi tutti i partiti hanno inserito nel loro programma i “giochi inclusivi”. Non proprio tutti, lo dico per correttezza, e sicuramente tutti spinti dal fatto che sui quotidiani locali erano apparsi tanti articoli che parlavano di due mamme che si stavano battendo per il diritto al gioco dei bambini con disabilità. Il percorso iniziato nel marzo 2014 è proseguito con il nuovo Sindaco Alice Parma ed ha visto la luce. Questo gioco non ha nulla a che fare con la propaganda elettorale.

4. “si è sbagliato il tipo di gioco… sfido un ragazzino in carrozzina andare li a chiedere di giocarci e mandare via un nugolo di coetanei che si divertono…sicuramente si poteva ragionare di più sulla scelta”: ogni volta che sono andata la parco con Raffaella, mio figlio e suo figlio, che usa la carrozzina, è bastata la frase “fermate la giostra, voglio salire anche io” a far rallentare i bambini che stavano giocando. Non solo! Solitamente i bambini che stavano giocando aprivano loro stessi i due cancellini per fare salire la carrozzina e poi ripartivano tutti insieme.

5. “è stato inaugurato alla presenza delle alte cariche comunali invitando bimbi diversamente abili purtroppo mai più visti”: come ha già scritto Raffaella i bambini con disabilità hanno tanti impegni e non sempre rimane tempo per andare al parco giochi. Durante l’inaugurazione sono stati invitate tutte le persone che hanno partecipato al progetto tra cui il Sindaco e alcuni Assessori così come accade per le inaugurazioni di altre installazioni, luoghi, mostre… Chi era all’inaugurazione sa che c’erano anche tanti bambini, quelli delle scuole, e anche alcuni bambini in carrozzina che sono stati invitati dall’Associazione UILDM Rimini che ha partecipato al progetto. Alcuni di questi bambini non abitano a Santarcangelo e quindi non vanno spesso al parco ma quel gioco è comunque a disposizione di tutti: bimbi disabili e non.

6. “Bellissimo pensiero messo in pratica molto male. Quando si pensa ad un gioco per bambini è indispensabile sapere che per un bambino è normale, nonostante gli insegnamenti, utilizzare in modo sbagliato gli oggetti magari facendosi male”: il gioco è stato scelto di comune accordo tra amministrazione, Raffaella, Claudia e UILDM Rimini quindi la colpa è da distribuire in parti uguali ma non sono assolutamente d’accordo con questa affermazione. Tutti i giochi, se utilizzati male, possono essere pericolosi. Questo non è più pericoloso di altri, anzi… Un bambino che cade dalla parte più alta del gioco per arrampicata posto vicino al bar Clementino forse si fa più male, (perché magari non si regge con le mani alla rete), di un bimbo che rotola fuori dalla giostra, (che gira troppo velocemente), a livello del terreno. Ne ho visti alcuni personalmente, perdere l’equilibrio e rotolare sulla pavimentazione antitrauma, i genitori erano lì accanto e non sono intervenuti per dire “rallentate, la giostra non deve girare così velocemente perché potreste farvi male”.

7. “buone le intenzioni sbagliato il tipo di gioco ..forse valeva la pena chiedere consiglio a chi li ha già installati … magari sceglierne un altro tipo … che faceva un’altra cosa …è francamente difficile trattenere i ragazzini nello sfruttarlo in quel modo …era diventato il più gettonato del parco …e anche il più pericoloso”: ripeto che il gioco è stato scelto insieme dall’Amministrazione, Raffaella, Claudia e UILDM Rimini valutando tipo di giochi già installati nel parco, fruibilità da parte di tutti, spazio a disposizione… I giochi sono tutti pericolosi se usati male e sicuramente questo lo è anche meno rispetto ad altri. Li vedete i bambini al parco o al mare arrampicarsi sui tetti delle casette e poi saltare giù, salire sullo scivolo al contrario, ovvero sulla parte liscia inclinata e non dalle apposite scalette, dondolarsi a testa in giù appesi per le gambe, spingere l’altalena più in alto possibile, …

Criticare è facile, lo abbiamo scritto di recente nel blog “Parchi per tutti” mentre agire è molto più impegnativo. Io e Raffaella portiamo avanti una campagna di sensibilizzazione per rendere inclusivi i parchi in Italia. Una campagna che ci impegna molto, regaliamo il nostro tempo libero a persone che ci contattato per avere informazione, per partecipare a progetti come quello di Santarcangelo o di Rimini, per parlare con le ditte che vengono giochi inclusivi e capire insieme a loro cosa si può migliorare… Personalmente, queste critiche fatte senza conoscere tutto il percorso che è stato intrapreso, mi fanno male. Quello che potete fare, se posso permettermi di dare un consiglio, è insegnare il senso civico ai bambini e ragazzi. Ai vostri figli ma anche ai bambini che usano la giostra che speriamo sia resa nuovamente funzionante presto. Se vedete un gruppo di ragazzini che utilizzano il gioco in maniera sbagliata potete fermarvi e spiegare che usare un gioco in maniera impropria è pericoloso per se stessi e per il gioco. Si rischia di farsi male e di rompere un gioco che è di tutti. Se il gioco si rompe, come è successo, nessuno potrà più usarlo per divertirsi.

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

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