Buongiorno amici, vi ricordate della vicenda accaduta mesi fa in un paese in provincia di Pavia?
La scorsa primavera grazie a una raccolta fondi portata avanti dalla Pro loco erano stati acquistati dei giochi da installare nel giardino di una scuola. Il Comune era perfettamente a conoscenza del fatto che avrebbero dovuto essere utilizzati anche da un bimbo con disabilità motoria ma i giochi scelti non erano certo adatti a un bambino con questo tipo di difficoltà. Il Comune ha provveduto ugualmente all’installazione. La famiglia, coraggiosamente, si era rivolta a un legale che ha presentato un ricorso per «comportamento discriminatorio»
Ebbene ieri la mamma che aveva intentato la causa al Comune di Travacò, che gestisce la struttura, ci ha comunicato con grandissima gioia la vittoria!
Noi naturalmente abbiamo gioito insieme a lei, insieme a suo figlio e insieme a tutti i genitori che ogni giorno lottano per veder riconosciuti i diritti dei loro figli. Purtroppo è così: ci sono genitori che ogni giorno lottano per il riconoscimento del diritto alla salute, allo studio e al gioco dei propri bambini. In Italia esistono delle leggi che tutelano le persone con disabilità ma non sempre vengono applicate e allora bisogna lottare per poter ottenere ciò che spetterebbe di diritto.
Questa è una grandissima vittoria per tutti, un primo piccolo segno di svolta: anche i bambini con disabilità hanno davvero, ma proprio davvero, diritto a giocare! Per la prima volta è stato riconosciuto il diritto al gioco di tutti i bambini. In realtà il diritto al gioco esisteva, sancito dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e adolescenza ma talvolta in Italia abbiamo bisogno che qualcuno che lo comunichi in maniera più ufficiale.
Noi crediamo che da oggi, considerato questo fatto come un precedente, tutti i Comuni dovranno prestare attenzione ai giochi che installeranno nei giardini delle scuole e nei parchi pubblici perché altri genitori, seguendo l’esempio di questa mamma, potranno rivolgersi a un legale per chiedere la sostituzione dei giochi.
Certo sarebbe bello se tutti i Comuni italiani, sempre e in ogni caso, decidessero di realizzare ogni futuro parco come inclusivo ovvero accessibile e fruibile da parte di tutti. Perché le leggi esistono, leggi che regolamentano l’abbattimento delle barriere nei luoghi pubblici e cos’è un parco giochi se non un luogo pubblico dove ogni cittadino può andare a fare una passeggiata? Un luogo dove prendere una boccata d’aria, far due chiacchiere su una panchina insieme a un’amico, accompagnare figli e nipoti per giocare. Insomma un luogo per tutti.
Qui sotto potete leggere la lettera che ci ha inviato la mamma che ha vinto la causa. Leggetela, diffondetela e ogni volta che vi troverete davanti a un ostacolo ricordatevi che non bisogna arrendersi, anche quando è difficile, quando per far valere un diritto bisogna ricorrere ad azioni forti, quando pensate che non valga la pena di impiegare troppe energie in una battaglia di cui non potete immaginare la conclusione. Questa mamma fantastica ci ha insegnato a lottare e ci infonde grande speranza per il futuro!
“Eccomi di nuovo qui a distanza di mesi. Dopo una lotta estenuante, finalmente ieri è arrivata la sentenza a risultato della nostra denuncia con relativa causa al Comune.
Abbiamo vinto con una sentenza che vede la controparte perdente sotto tutti i punti di vista. La cosa che a noi interessava di più è che il Giudice emettesse sentenza sulla discriminazione nei confronti di nostro figlio. Così è stato. È stato riconosciuto un comportamento assolutamente discriminatorio da parte del Comune che ha permesso acquisto e installazione di giochi non inclusivi nel parco della Scuola, mettendo in difficoltà mio figlio.
Siamo ovviamente molto felici per l’esito di questa sentenza, prima nel suo genere, in Italia.
Siamo felici per nostro figlio che non dovrà più stare seduto a guardare gli altri bambini, ma vorremmo che questa vittoria fosse l’apertura di una strada, certamente non facile, per tanti genitori e per i loro figli.
Non mollate mai, non permettete a chi reputate “più forte”, di prevalere su ciò che è giusto. Bisogna alzare la voce quando è giusto e indispensabile per i nostri figli che meritano esattamente tanto quanto gli altri bambini.
Ci auguriamo insomma che la nostra vittoria sia un piccolo passo in avanti per questi meravigliosi bambini.
Ringrazio le fondatrici di questo gruppo, (Parchi per Tutti), per avermi sempre supportata e incoraggiata. Il loro lavoro è splendido ed è anche grazie a loro se ogni tanto viene fatto qualche piccolo passo avanti.
Grazie di cuore.”
Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti
Laura
8 Novembre 2016 at 5:56 amHip hip Hurra
pb64
8 Novembre 2016 at 11:04 amSEI UNA GRANDE!!! ONORATA DI CONOSCERTI