Educazione…
Oggi siamo state tutto il giorno al parco Campo della Fiera a Santarcangelo al banchetto UILDM Rimini, proprio accanto alla giostra.
Sapete tutti che la giostra è stata inaugurata a fine febbraio e all’inizio di giugno era già fuori uso a causa di uso improprio. Dopo la riparazione, prima della riapertura al pubblico, è stato installato un cartello con le regole da rispettare per l’uso della giostra. Purtroppo nessun bambino rispetta le regole indicate sul cartello e fin qui non ci sarebbe nulla da ridire perché tanti di questi bambini non sanno leggere o non fanno caso al cartello. E qui entrano in ballo i genitori. Rarissimamente abbiano visto genitori mostrare il cartello ai loro figli o spiegare cosa non si può fare sulla giostra, ovvero saltare sulla base, stazionare in piedi, salire in numero superiore a quello indicato e azionare il gioco dall’esterno.
Sembrano tanti divieti, è vero, ma esistono per un motivo: preservare la sicurezza dei bambini ed evitare che la giostra si rompa impedendo poi a tutti i bambini di giocarci in futuro.
Oggi non è stato da meno: la giostra è stata presa d’assalto per tutto il giorno dai bambini che si trovavano al parco con i loro genitori ed oggi i bimbi erano tanti perché c’era la fiera di San Michele. I bambini piccoli, non avendo una forza eccessiva l’hanno trattata abbastanza bene ma quando sono arrivati bimbi un pochino più grandi, indicativamente bambini che frequentano la scuola primaria, la giostra ha iniziato a girare velocissima, gruppetti di 2/3 bambini, al grido di “turbo” la spingevano dall’esterno mentre sopra altri bambini stavano in piedi e seduti. Spesso erano in un numero molto più vicino a 12 che a quello consigliato che è 4.
Bimbi in piedi sulla pedana della giostra, seduti o in piedi sul volantino che serve per far girare la giostra, bimbi di età superiore ai 12 anni… La domanda è: dove erano i genitori? E quei pochi genitori che vigilavano sui propri figli perché non hanno fatto presente che i bambini stavano violando delle regole che sono state imposte per il bene di tutti?
Durante tutta la giornata, a parte noi, un paio di mamme e il vicesindaco, (che passava di lì e si è fermato a far presente ai bambini che stavano utilizzando il gioco in maniera errata e li ha inviati a leggere il cartello), nessuno ha detto nulla.
Ad un certo punto una bimba si è fatta male e Raffaella è intervenuta con toni piuttosto duri a far notare ai bambini che ci sono delle regole che spiegano come usare la giostra e vanno rispettate per evitare appunto che qualche bimbo si faccia male o che la giostra venga rotta impedendo così a tutti i bambini che usano la carrozzina di giocare visto che, per ora, questo è l’unico gioco in tutta la città che i bambini in carrozzina possono utilizzare in autonomia insieme agli altri bambini, tutti insieme.
Purtroppo il discorso non è stato preso tanto bene dai genitori che hanno difeso i figli o fatto notare che i genitori devono fare i genitori e non i controllori.
La domanda è: possibile che una mamma che fa notare che la giostra va usata rispettando le regole venga additata come “vigile” e che i bambini vengano difesi sempre e comunque ad ogni costo? Cosa insegniamo ai nostri figli in questo modo? Che ognuno può fare quello che gli pare a discapito di altri bambini e dei beni pubblici? Non siamo noi genitori a dover trasmettere un’educazione, dei valori e delle regole ai nostri figli? Cosa potranno imparare i nostri figli se non diamo loro il buon esempio?
Ecco alcuni dei commenti arrivati sulla pagina facebook. Se volete commentate anche qui sul blog.
1. Clara: Vi rispondo con una frase che ho sentito durante un’assemblea per decidere il nostro regolamento condominiale: “I bambini FANNO i bambini (quindi giocano, urlano, schiamazzano). SONO I GENITORI CHE DEVONO EDUCARLI al rispetto degli altri. Quindi se succede qualcosa NON E’ COLPA DEI BAMBINI, MA DEI GENITORI, che dovrebbero rivedere i metodi di educazione!”. Mi sembra una cosa sensata… Detto questo, ormai il mondo gira a rovescio, ho 32 anni e mai e poi mai mi è passato per la mente di rompere qualcosa, perché i miei avrebbero rotto me, anche se disabile!
Parchi per tutti: Ma quando i genitori non educano i figli… Cosa si può fare? Forse davvero poco…
Clara: Eh, in quel caso si chiede ai genitori di pagare il gioco rotto dai propri pargoli. Cmq rimango veramente schifata da questi genitori succubi dei propri figli. Purtroppo la psicologia moderna ha insegnato che i bambini non devono avere frustrazioni. Si voleva “riparare” forse alla severità dei genitori di un tempo (ora nostri nonni) e si è finito per giustificare ogni malefatta. D’altro canto una volta esisteva la punizione, adesso anche il peggior assassino finisce agli arresti domiciliari, se non addirittura libero, dopo pochi mesi. Come fanno i nostri bambini (io non ho figli) ad aver paura di un’autorità?
Parchi per tutti: cosa possiamo fare per sensibilizzare?
Clara: per sensibilizzare? Innanzitutto PARLATE AI BAMBINI e non ai genitori. Incamerano molte più informazioni di un adulto e magari gli insegnano pure qualcosa. Procuratevi paletta, fischietto e blocchetto per le multe e a turno i bambini faranno “i Vigili” dell’area giochi. Se multeranno un altro bambino, quest’ultimo non potrà giocare per 5 minuti. Magari fatelo con qualche animatore preso dall’oratorio o da qualche associazione cittadina. Oppure potreste “creare” insieme ai bambini le regole del parco. Se sei il primo a stabilire una regola, ti arrabbi se viene infranta…
2. Marta: Condivido in pieno. Alla fine i bambini vengono sempre giustificati e scusati in quanto tali dai propri genitori, come se non fossero esseri in grado di pensare, di agire, e di rendersi conto delle proprie azioni…Nel mio piccolo, nell’interesse dei miei figli, di 8 e 5 anni, ogni volta che siamo in macchina, faccio una sorta di lezione di educazione civica, puntando sul rispetto delle regole (stop, precedenza, frecce) , parcheggiare dove consentito, prudenza, e loro percepiscono. Mi dicono: guarda mamma questa macchina parcheggiata male, quell’altro è passato col rosso, o perché non si è fermato se c’era scritto stop?
3. Luisa: una volta si diceva che chi ‘perde tempo’ ad insegnarti le cose dimostra di amare te più del suo tempo. Evidentemente certi genitori non amano i propri figli. Me lo ha insegnato la mia maestra, la mitica maestra Genoese. Era il suo modo di dimostrare che ci amava
4. Barbara: I genitori devono essere anche controllori in certi casi e questo era uno di quelli. Io non mi ritengo brava e non ritengo di aver fatto la vigilessa ma mia figlia di 7 anni il rispetto delle cose degli altri sembra averlo imparato da sola….penso che conti anche l esempio che gli diamo….Evidentemente dei genitori che rispondono così non hanno saputo dare il buon Esempio.
5. Giovanna: Purtroppo è tutto vero. Molti, troppi genitori non perdono il loro tempo a educare i loro figli. Vanno nei parchi e si rilassano questo è importante che loro siano contenti. Degli altri bambini (se i loro figli disturbano o fanno male ad altri, se rompono giochi destinati ad altri) non gli importa. Finché non toccano vostro figlio è tutto a posto. Questa è la nostra società attuale. Menefreghismo totale da parte dei genitori, e cosa ci aspettiamo dai figli?
6. Gianni: I bambini sono bambini…evidentemente chi ha pensato e installato quella giostra bambini non ne ha…è inutile installare una giostra palesemente pericolosa e poi mettere cartelli che nessuno leggera e prenderla con i genitori…d’accordo sul senso civico, ci vorrebbe, pero, anche attenzione a ciò che si fa tenendo presente il contesto e non alimentando poi inutili polemiche.
Claudia: Gianni, chi ha pensato la giostra non so se abbia figli, (tieni conto però che si tratta di una giostra progettata perché possa essere utilizzata anche da bambini che usano la carrozzina), chi ha proposto questo gioco per il parco figli ne ha. C’è da aggiungere che inizialmente nessuno sapeva che questa giostra fosse un pochino delicata e che se utilizzata da troppi bambini contemporaneamente o se spinta dall’esterno a velocità troppo elevata potesse rompersi però… I bambini son bambini, ne ho uno pure io e lo confermo, ma non significa che devono comportarsi come selvaggi sempre e ovunque. Sicuramente al parco giochi i bambini si scatenano ma se su un gioco, uno solo, ci sono delle regole da rispettare per evitare che qualcuno si faccia male o che il gioco si rompa, beh io lo trovo un modo per insegnare a mio figlio il rispetto. Lascio che mio figlio corra, si rotoli nell’erba, non lo sgrido se quando gioca si sporca o suda ma ci sono momenti e luoghi in cui le regole sono importanti. Durante la giornata di sabato sulla giostra non ci sono mai stati solo 4 bimbi ma nessuno ha protestato, neppure io e Raffaella. E’ comprensibile che i bimbi vogliano giocare insieme e se sono in 6/7 invece di 4 forse non cambia tanto ma quando esagerano, ovvero salgono in 12/15 e si mettono in 3/4 a spingere la giostra dall’esterno per farla andare velocissima mentre uno sta in piedi sul volantino che serve per farla girare… Io non lo trovo giusto. Accetto il tuo punto di vista e in parte comprendo le motivazioni ma io la penso diversamente. Nel parco ci sono altri giochi e i bambini possono scatenarsi come pazzi, in senso buono, su quelli, o correre fino a non poterne più sul prato, rotolarsi sulla collinetta… Questa giostra è stata fortemente voluta da una mamma che ha un bimbo che usa la carrozzina e gli altri giochi non li può utilizzare. È vero che le regole a volte limitano, ci fanno sentire intrappolati ma esistono per il bene di tutti e io voglio insegnare a mio figlio a rispettarle.
Sarò una mamma severa? Una mamma antipatica? Può essere! Fatto sta che mi infastidisce vedere bambini strappare fiori dalle aiuole pubbliche o entrare in zone recintate da transenne o vedere ragazzi di età superiore ai 12 anni utilizzare giochi per bambini piccoli. Se il gioco si rompe nessuno potrà più giocarci e visti i tempi attuali, in cui i Comuni hanno a disposizione pochi soldi, è bene preservare quello che si ha. Spero di non essere stata troppo noiosa 🙂
Gianni: Claudia io sono pienamente d’accordo con te su ogni punto, su quella giostra ci è salita una volta mia figlia e concordo con te che è proprio l’utilizzo sconsiderato di qualche bambino troppo “esaltato” o troppo grande a rendere questo gioco pericoloso, ciò non toglie che per la sua naturale conformazione lo sia, una pedana che gira a filo del suolo con maniglie e appoggi verticali di ferro che possono sbattere contro chi tenta di salire o scendere può causare anche infortuni seri, ideare una giostra che implica troppe attenzioni quando generalmente in quei contesti di attenzioni c’è ne sono troppo poche è andare verso infortunio certo, forse si sarebbe potuto ideare qualcosa di diverso adatto anche ai disabili, questa realizzazione cosi come è creerà sempre problemi.
Gianni: Paragonare un meccanismo in movimento di ferro azionato non dal diretto interessato e che si presta ai comportamenti peggiori con qualcosa di statico come una rete non mi sembra equo, che poi ci si possa fare male anche cadendo in una buca, magari sulla strada davanti al comune, può sempre capitare…
Claudia: Sì Gianni in effetti ci si può far più male ma anche sulle giostrine classiche con i seggiolini. Ma sono giochi a norma.
Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti
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