Emozioni al Dynamo Camp – Raffaella Bedetti

Perché questo post… Perché considero il Dynamo un parco giochi, anzi IL parco gioco, il parco giochi inclusivo e accessibile che ogni regione dovrebbe avere. Certo stiamo parlando di una struttura privata e con dei volontari che assistono ogni attività ricreativa, ma la gioia e la serenità dei bambini che si incontrano qui è proprio quella che vorrei vedere in tutti i bambini con difficoltà quando vanno al parco giochi sotto casa, almeno per un oretta a settimana.

DYNAMO CAMP: LA NOSTRA ISOLA FELICE DOVE TUTTO SI PUÒ

Esiste un luogo immerso nella natura da dove, una volta arrivati, non vorresti più ripartire. Se non lo avessi vissuto in prima persona forse ancora dubiterei dei messaggi tipo “qui tutto è possibile – il luogo dove i sogni diventano realtà – i limiti non esistono”. Due anni fa, quando siamo stati contattati per partecipare ad un soggiorno di 3 giorni con tutta la nostra famiglia, leggevo e rileggevo i fogli da compilare e mi chiedevo se avessero veramente idea dei limiti che può avere un bambino in carrozzina e se fosse normale chiederci se potesse partecipare all’arrampicata a parete. Abbiamo preparato le valige e siam partiti con tanta curiosità ma anche con i nostri timori.

Varcato l’ingresso del Dynamo Camp siamo stati letteralmente catapultati in un mondo fatto di sorrisi, allegria, saluti, il nostro nome rimbalzava da una persona all’altra “è arrivata la famiglia Agostini”, (lo ammetto, per i primi cinque minuti ho pensato che fossero tutti pazzi), chi si occupava dei nostri bagagli, chi ci presentava due ragazze che avrebbe “seguito” le nostre pesti, chi ci consegnava un programma attività, e tutti sorridendo, tutti come se ci conoscessero da tempo.
È stato difficile non lasciarsi contagiare da tanto entusiasmo, ma  il Dynamo è proprio questo. Ed è altrettanto difficile riuscire a trasmettere tutte le infinite emozioni positive che si vivono in quel luogo.

Più volte parlandone mi son sentita dire che mi brillano gli occhi, come potrebbe non essere così ricordando l’emozione di mio figlio che, con la sua disabilità motoria, riesce a fare l’arrampicata a parete fino alla fine e non vuol più scendere? Come può non essere così quando mi ricordo che mio figlio mi salutava euforico dopo la colazione e se ne andava con gli atri bambini e le loro spider e i volontari per andare in piscina senza di noi? Ma dico… Senza di noi?!

Dynamo Camp è un camp di terapia ricreativa dove tutti i bambini possono lasciare da parte le loro difficoltà, la malattia, le terapie mediche, le ospedalizzazioni e divertirsi spensierati in tante attività. Qui i bambini non partecipano per  essere curati. anche se qui una cura viene somministrata a insaputa di tutti: una cura per il nostro cuore. I bambini vivono il camp in piena autonomia, sempre affiancati dai volontari: i dynamici, non è indispensabile sapere che malattia abbiano ma sono tutti istruiti su come aiutarli e come intervenire in caso di necessità. I dynamici appaiono in mensa per la colazione e sono una figura sempre presente nell’arco di tutta la giornata fino all’ora di tornare nelle casette per la buonanotte. te li ritrovi all’improvviso a fianco e ti ripetono “mamma finisci pure di pranzare, lo porto io in bagno!”

Tutte le strutture del camp sono completamente accessibili, addirittura c’è la rampa di fianco al maneggio dei cavalli per far arrivare i bimbi in carrozzina ad altezza cavallo e da qui, in sicurezza, salgono a cavallo per la loro passeggiata! E la rampa anche per salire sul palco del teatro? E i pulmini per gli spostamenti dentro al camp? Tutti con la pedana!
Noi abbiamo avuto la fortuna di partecipare a due sessioni famiglia. sia noi genitori che i bambini partecipavamo alle stesse attività, alcune insieme come famiglie altre divisi e in momenti diversi. Sicuramente i bambini sono attratti da tutte queste attività, che con la bella stagione si svolgono in prevalenza all’aperto, tiro con l’arco, percorso con i cani addestrati, arrampicata, radio, teatro, spettacoli di magia, piscina, ma considerando i limiti imposti dalla malattia stessa  e le difficoltà quotidiane per partecipare a tante attività, per loro è veramente una conquista poterci riuscire, e soprattutto poterlo fare senza i genitori, in autonomia e libertà.

Allo stesso tempo noi genitori abbiamo potuto sperimentare sulla nostra pelle le medesime attività, ma cosa più importante abbiamo imparato a lasciar andare i nostri figli, ad affidarci ai dynamici e affidare a loro i nostri figli, abbiamo avuto l’opportunità di lasciare appesi ad un filo con una molletta i nostri pensieri, le nostre paure, e dedicare 30 minuti a noi stessi tanto alla fine della camminata con il Nordic Walking (che era più Walking Talking) nessuno si era rubato i nostri pensieri e neanche la molletta.
Abbiamo guardato Cristian salire in arrampicata, mi ricordo come fosse ieri: l’ansia e la paura che pian piano se ne sono andate lasciando il posto all’euforia e a lacrime di gioia quando alla fine dei 12 metri si è girato e urlando ha detto “da quassù tutto è bellissimo! quando lo rifacciamo?”
Sono salita in arrampicata che mi tremavano le mutande e sono arrivata in cima divertendomi e chiedendomi se potevo rifarlo!

Cristian, che normalmente è obbligato a frequentare la piscina per fare fisioterapia, entrava in acqua contento perché con Nicola facciamo i giochi e i tuffi. Io che la piscina non mi fa impazzire, ho fatto le apnee con le bombole!!! E in tutto questo anche Mattia, e gli altri fratelli, vivono nello stesso modo tutte le attività, né più né meno,  loro che di solito “subiscono” un po’ gli impegni quotidiani qui sono protagonisti.
Abbiamo capito cosa spinge i dynamici ad alzarsi prima di noi la mattina e andare a dormire dopo di noi, a fare ogni cosa sorridendo con i nostri bambini, Claudio dopo l’arrampicata di Cristian ci ha detto “voi vedete Cristian salire da quaggiù e sicuramente gioite per la sua impresa, ma io ho visto i suoi occhi una volta arrivato in cima, e credetemi, la sua gioia mi ripaga per tutti gli sforzi e mi da la forza per rifarlo ancora”.

Abbiamo avuto dei tempi solo per noi genitori, mica per non far niente a guardare il cielo, ma durante i quali tra una nuotata e un esperienza di teatro, abbiamo condiviso con altri le nostre esperienze, i nostri problemi, le nostre paure, momenti in cui ci chiedevamo cosa stessero facendo i nostri figli e se avessero avuto bisogno di noi, e personalmente ho guadagnato più fiducia in me, nei miei figli ma soprattutto negli altri. I miei pesi quotidiani ci sono e ci saranno sempre, ma Dynamo mi ha insegnato a potermi affidare agli altri (il gruppo autostima faceva partire il coro con il nostro nome ad ogni difficoltà pratica nelle varie attività e se all’inizio eravamo scettici poi ci dava realmente la carica per affrontare tutto), mi ha insegnato che i limiti ce li creiamo da soli ma si possono superare, che i sogni non vanno rinchiusi nel cassetto, che perlomeno ci si può provare.
Raffaella Bedetti

#unabbraccioperdynamocamp
Fino al 27 febbraio è possibile sostenere le attività del Dynamo Camp, che ospita gratuitamente famiglie e bambini con gravi patologie, con una piccola donazione via SMS al 45514 www.dynamocamp.org
Se volete riascoltare l’intervista alla famiglia Agostini andata in onda a Deejay Chiama Italia del 17/02/17 con Raffaella e Tomas: http://www.deejay.it/audio/dynamo-camp-raffaella-e-thomas/512992/
Se preferite potete guardare il video, lo trovate qui: http://www.deejay.it/rubriche/djci-le-puntate-on-demand/452201/ (non è un link diretto, cercate la data venerdì 17/02/17, Raffaella e Tomas sono dal minuto 46:50)

Dynamo Camp è un camp di Terapia Ricreativa, primo in Italia, appositamente strutturato per ospitare gratuitamente per periodi di vacanza e svago bambini e ragazzi malati, in terapia o nel periodo di post ospedalizzazione. Dal 10/02/2017 è attiva la raccolta fondi tramite SMS e chiamate da rete fissa per contribuire a regalare una vacanza a Dynamo Camp a 420 bambini e ragazzi malati gravi o cronici.

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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