Empoli, gioco inclusivo al parco
18 Nov 2017

Comunicato stampa del Comune di Empoli: al Parco di Serravalle un nuovo gioco inclusivo e senza barriere

Empoli, 17/11/2017 – È pronta e sarà utilizzabile dalla prossima settimana la nuova area gioco nel Parco di Serravalle dove sono stati tolti il vecchio castelletto di legno, nei pressi del lago, usurato e soprattutto vandalizzato, e uno scivolo in plastica riciclata, per montare una nuova grande attrezzatura: si chiama Canyon ed è il primo gioco inclusivo in un’area a verde del territorio del Comune di Empoli. L’attrezzatura prevede anche un vialetto di accesso, in materiale plastico morbido, che dalla stradina sterrata porta al gioco.

«Un gioco inclusivo è studiato per consentire ai bambini di divertirsi assieme – spiega il sindaco Brenda Barnini –, senza barriere e senza divisioni. I giochi inclusivi consentono l’abbattimento delle barriere architettoniche mediante rampe di accesso, percorsi per bambini ipovedenti, percorsi tattili, tutto studiato per consentire ai piccoli con diverse abilità di giocare ed imparare assieme ai propri amici, fratelli e genitori. Proseguiremo nel tempo a installare nei parchi di Empoli questa tipologia di attrezzature».

Vogliamo mettere ogni bambino nelle condizioni di giocare e crescere insieme agli altri,  – afferma l’assessore alle manutenzioni e ai parchi Fabio Barsottini – superando qualsiasi barriera fisica e sociale. Nei prossimi mesi continueremo a lavorare per continuare l’opera di manutenzione e aggiornamento delle attrezzature ludiche presenti nelle oltre cinquanta aree a verde».

Riflettiamo insieme: giochi inclusivi

Sfatiamo una volta per tutte il mito di “giochi inclusivi”. Il termine “inclusivo” ha un significato ben preciso. Letteralmente “che vale a includere, o meglio che include, che comprende in sé qualche cosa”. 

Inclusivo è un calco dell’aggettivo inglese inclusive, con il significato di “che estende a quanti più soggetti possibili il godimento di un diritto o la partecipazione a un sistema o a un’attività”. È un’accezione politica e sociale recepita solo di recente in italiano grazie a un processo di risemantizzazione che ha conferito a inclusivo un nuovo significato, più specifico, che però non è sempre riconoscibile e riconosciuto (a differenza invece del neologismo inclusività, che per ora ha un’unica accezione, “tendenza o capacità di includere, di accogliere, di non discriminare”). Fonte http://blog.terminologiaetc.it/2014/11/13/inclusivo-significato-politico-sociale/

Come può un gioco, una singola struttura gioco, essere inclusiva? Il tipo di struttura gioco installata a Empoli da quanti utenti può essere utilizzato? Se lo scopo era includere tutti i bambini con disabilità è stata un’ottima scelta quella di pensare anche a un vialetto in materiale liscio e pianeggiante per facilitare l’accesso a tutte le persone con capacità motorie ridotte, compresi gli utenti che utilizzano una carrozzina, ma non sono presenti accorgimenti per le persone cieche ed ipovedenti. Per gli utenti con capacità motoria ridotta non sarà facile fare un giretto nel parco visto che è coperto di prato e non esistono altri vialetti tranne quello che conduce fino al gioco. Il gioco stesso, osservatelo bene è, come la maggior parte delle strutture gioco proposte delle aziende che trattano questo tipo di prodotto, parzialmente accessibile. Un bambino in carrozzina ad esempio potrà solamente accedere alla piccola piazzola dove sono presenti i tre pannelli gioco: tris, campane, flipper. Il bambino in carrozzina, e neppure quello che cammina con difficoltà non possono accedere al ponticello che conduce agli scivoli. 

Un gioco, in un parco coperto di prato, che è solo parzialmente accessibile ad alcuni utenti può essere definito inclusivo? Che estende a quanti più soggetti possibili il godimento di un’attività? Ad essere inclusiva è sempre e solamente l’intera area ma in questo caso in essa è presente una sola struttura parzialmente accessibile ad alcuni utenti con disabilità. La nostra non vuole essere critica fine a se stessa ma critica per riflettere insieme, per capire che l’inclusione non si può assolutamente conseguire scegliendo una struttura gioco da un catalogo e installandola in mezzo a un prato. Diverso sarebbe il discorso se fossimo in presenza di un parco dotato di vialetti e zone con pavimentazione liscia e pianeggiante e tante strutture gioco; in quel caso una struttura parzialmente accessibile potrebbe aiutare a rendere inclusiva l’area gioco ma solo in presenza di altri giochi accessibili e fruibili al maggior numero di utenti possibili con e senza disabilità!

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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