Ghiaia, erba e terra battuta al parco giochi inclusivo
27 Dic 2016

Ghiaia, erba e terra battuta al parco giochi inclusivo

Un terreno coperto di ghiaia non è facilmente percorribile da persone con ridotta capacità motoria, un terreno erboso non è facilmente percorribile, una rampa con pendenza superiore all’8% non è facilmente percorribile, un vialetto troppo stretto non è facilmente percorribile.
Non esistono norme che impediscono di installare alcuni tipi di giochi su prato ma non è corretto dire che si tratta di un parco giochi inclusivo se un bambino in carrozzina non riesce a muoversi con facilità e in autonomia…

Un terreno naturale è soggetto a cambiamenti dovuti agli agenti atmosferici come la neve, pioggia, sole. La terra può cedere e formare buche, diventare fango a causa della pioggia, ci possono essere piccole dune, … Questo tipo di terreno non è la soluzione ottimale per un parco giochi inclusivo.
Possibilmente, in un parco inclusivo, sarebbe corretto anche dare alcuni riferimenti per orientarsi a bambini ipovedenti o ciechi. Offrire un luogo accessibile con facilità e in autonomia a tutti gli utenti.

“Il bambino che per giocare lascia la carrozzina dovrà trovare una pavimentazione adatta per potersi muovere senza farsi male; non dovrà “spendere” più tempo a spostarsi che a giocare; …” (IL VERDE È DI TUTTI a cura di Lucia Lancerin)
Qualsiasi pavimentazione deve permettere di spostarsi sprecando meno energia possibile, da conservare per giocare! Ci sono bambini che hanno bisogno di tanta energia per spostarsi… Se devo faticare ad arrivare al gioco e ci arrivo stanco, non riesco neppure a giocare… (Tiziana Monguzzi)
Teniamo conto di questi suggerimenti quando decidiamo di realizzare un parco giochi inclusivo perché piccoli accorgimenti fanno la differenza per tanti bambini.

Avete mai provato a spostarvi in carrozzina invece che con i vostri piedi? Talvolta nelle grandi città vengono organizzate delle skarrozzate ovvero visite della città in carrozzina per toccare con mano, anzi con le ruote, le barriere presenti nei luoghi dove viviamo. Se non potete sedervi davvero in carrozzina provate almeno a immaginare se possa essere facile o no muoversi su prato o ghiaia. Noi diciamo di no. Forse è il caso di ricordarsene quando si decide di realizzare un parco giochi “inclusivo”. L’erba non è assolutamente terreno adatto a un parco giochi inclusivo. Fermiamoci a “giochi”: parco giochi. Perché aggiungere il termine “inclusivo” quando non è possibile garantire  una facile accessibilità al luogo a tutti gli utenti e di conseguenza l’inclusività? Come raggiunge i giochi un bimbo in carrozzina se il parco è un’enorme distesa d’erba magari con avvallamenti e dossi? Riserviamo il termine “inclusivo” ai parchi che garantiscono accessibilità, fruibilità e usabilità degli spazi e delle strutture gioco!

INCLUSIVO significa “che include tutti” e quindi bambini “normodotati” e bambini con disabilità di vario tipo. Anche adulti, perché i bambini al parco non ci vanno da soli ma sono accompagnati. La definizione che descrive meglio un PARCO GIOCHI INCLUSIVO è: un luogo privo di barriere architettoniche dove sono installati giochi il più possibile accessibili e fruibili da parte di tutti i bambini e dove questi ultimi possono giocare insieme. Con “tutti” si intendono bambini che possono correre, bambini che usano la carrozzina, bambini ipovedenti, bambini con disabilità motoria lieve e bambini che amano saltare come grilli.
Se manca l’accessibilità non è un parco inclusivo, se mancano i giochi fruibili anche da parte di bambini con disabilità, (NON LA SOLA ALTALENA PER CARROZZINE), non è parco inclusivo. Un parco giochi è ugualmente bello, aggiungente il termine INCLUSIVO solamente se il parco garantisce davvero a tutti il diritto al gioco.

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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