I bambini genovesi giocano in casa. Tradotto: tv, Internet, niente relazioni sociali. «Eppure da tre anni giocare in strada si può: nel 2013 il Comune ha modificato il regolamento di Polizia municipale che consente, prima non lo era, di giocare nelle vie, nei vicoli, nelle piazze», dice Yuri Pertichini, educatore, coordinatore del progetto Pidida. Dal 16 ottobre 2013, Genova ha cancellato ogni divieto: nelle “Norme per la civile convivenza in città”, alla sezione “Giochi”, si legge: “E’ consentito praticare giochi di qualsivoglia genere sulle strade pubbliche o aperte al pubblico transito, compresi i marciapiedi e i portici, salvo quando questi possono arrecare intralcio o disturbo ovvero costituire pericolo per sé o per gli altri o procurare danni”.
«La quasi totalità gioca in casa da solo, ma ciò che fa crescere bene è il gioco collettivo, la socialità di una partitella in strada e questo vale anche per gli adolescenti: crescere in una piazza frequentata da coetanei è meglio».
La situazione dei bimbi genovesi rispecchia il dato nazionale dell’Istat: il 97% dei maschi e il 98% delle femmine gioca soltanto in casa, con fratelli o sorelle (se li ha), sennò da soli.

Notizia integrale qui: http://genova.repubblica.it/cronaca/2016/11/12/news/giocare_in_strada_il_divieto_non_c_e_piu_ma_mancano_i_bimbi-151844932/

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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