“Il verde è di tutti” – Progettazione e realizzazione di aree verdi accessibili
21 Dic 2016

“Il verde è di tutti” – Progettazione e realizzazione di aree verdi accessibili

Qualche brano tratto da “Il verde è di tutti” Schede tecniche per la progettazione e realizzazione di aree verdi accessibili e fruibili. A cura di Lucia Lancerin*.

Giochi per bambini, aree gioco per tutte le abilità
La progettazione di aree gioco per tutte le abilità ha come obiettivi principali il massimo divertimento possibile per i futuri utilizzatori ma anche lo sviluppo dell’autonomia e dell’integrazione sociale, aspetti che attraverso il gioco acquistano una particolare valenza.
Bambini con lievi o anche gravi disabilità motorie, sensoriali o psichiche, possono in questi spazi giocare con gli altri bambini e diventare anche protagonisti del gioco. Uno spazio ben progettato può diventare un prezioso veicolo per l’integrazione, consente ai bambini di giocare all’aperto, di poter provare la propria autonomia in un ambiente protetto, di socializzare e conoscere altri bambini ed altre famiglie, di confrontarsi e sperimentare ambienti diversi da quello familiare.
Giocare insieme nonostante la diversità è un’esperienza che arricchisce tutti i compagni di gioco. Un bambino normodotato, messo in condizione di potersi rapportare serenamente con la diversità, sarà un adulto più sensibile e pronto a cogliere le problematiche riguardanti l’handicap.
Il gioco stesso può generare integrazione tra individuo e ambiente e tra individuo e individuo, perché giocare per il bambino è “scuola di vita”, approccio graduale al mondo dei grandi.

Pavimentazione e percorsi tra giochi sono gli aspetti a cui lo studio progettuale deve fare più attenzione. La pavimentazione dovrà essere “gattonabile”, cioè percorribile a gattoni senza difficoltà. Pavimentazioni in gomma poste sotto i giochi per attutire le cadute sono ben utilizzabili a questo scopo ma anche pavimentazioni in materiale sintetico che assumono l’aspetto di una moquette e permettono questo utilizzo, facilitando l’abbandono della carrozzina.
Particolari sedute o gradini (in prossimità di scivoli o castelli) possono facilitare il trasferimento in autonomia dalla carrozzina a terra.

Quali abilità? Quali giochi?
Tutti nelle diverse fasi della vita, ed in particolare nella prima infanzia, sviluppiamo le nostre abilità attraverso le esperienze che viviamo. I bambini imparano a controllare il loro corpo gradualmente, la loro curiosità nell’esplorare cresce e li fa muovere. I movimenti non sono ancora precisi e, di prova in prova, le abilità si sviluppano e si perfezionano in modo progressivo. Per tutta la vita noi impariamo nuove strategie ottenendo variabili e nuove possibilità (e inevitabilmente impossibilità) di movimento e questa evoluzione coinvolge tutti i sensi.

Ma quali giochi potremmo proporre considerando le diverse abilità?
Se scendendo dallo scivolo il bambino non sente le “farfalline nella pancia”, questo gioco che abbiamo proposto non sarà mai un bel gioco. La sfida fa parte del gioco stesso, ridurla eccessivamente svilisce il divertimento e, a seconda delle diverse abilità e delle diverse età potranno essere proposte soluzioni diverse, ma gradualmente sempre più difficili e articolate.
Il bambino che per giocare lascia la carrozzina dovrà trovare una pavimentazione adatta per potersi muovere senza farsi male; non dovrà “spendere” più tempo a spostarsi che a giocare; dovrà poter provare, con autonomia maggiore possibile, a sperimentare anche movimenti inusuali.

Il bambino con difficoltà sensoriali o psichiche ha la necessità di percepire con chiarezza l’organizzazione dell’area e la distribuzione delle strutture gioco con punti di riferimento colorati e percorsi di collegamento preferenziali. È bene che le aree gioco siano dotate di zone in cui i bimbi possano giocare e nascondersi in sicurezza, lontano dagli occhi dell’adulto. Queste devono comunque permettere l’accesso agli adulti al fine di assistere i bambini, anche se solo in caso di necessità.

La progettazione partecipata delle aree gioco 

La progettazione dell’area gioco per tutte le abilità potrebbe essere proposta alla città come occasione di crescita sociale, avviando un percorso di progettazione partecipata e un coinvolgimento attivo degli attori del territorio: le associazioni, i bambini, le scuole, le famiglie. Percorso che può risultare strategico per i cittadini e per la città.

Progettare insieme con i cittadini può facilitare l’accoglienza e la sensibilizzazione degli individui della comunità ai problemi che la disabilità può comportare. Educare alla solidarietà ed educare alla civiltà

Documento integrale qui: http://www.edscuola.it/archivio/handicap/verde.pdf

* Architetto di Bassano del Grappa, libera professionista, componente del CERPA. Dal 1986 si occupa di progettazione accessibile e partecipata, con particolare attenzione agli spazi della città e alle diverse fasi di vita (bambini, anziani, persone con difficoltà di movimento e di rapporto sociale).

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

Lascia un commento

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: