Jesolo parco “inclusivo” su sabbia
30/06/2018. Prendiamo in prestito le parole di Tiziana Monguzzi e Fabio Casadei per commentare il parco (che il Comune dichiara inclusivo) inaugurato a Jesolo questa mattina… Un parco su sabbia con (al momento) pochissime strutture raggiungibili tramite pavimentazione accessibile alle carrozzine o a chi ha difficoltà a deambulare. Con i “se” e con i “sarà” non si rende inclusivo un parco, un parco può essere dichiarato inclusivo se lo è veramente; in questo momento in questo parco un bambino in carrozzina non può muoversi in autonomia, non può raggiungere la nave o essere riportato agevolmente a bordo della carrozzina dopo aver utilizzato lo scivolo, non può utilizzare la teleferica e altri giochi. In questo parco in questo momento un bambino in carrozzina può raggiungere solo le altalene (a cestone e con schienale) e guardare gli altri bambini che giocano sul resto delle strutture…
Foto e video dell’inaugurazione del parco:
http://www.veneziatoday.it/attualita/parco-giochi-inclusivo-jesolo-oro-beach.html
https://www.facebook.com/cittadiJesolo/posts/1939238232795196
Tiziana: “Un Parco Inclusivo è un Progetto completo con finalità importanti tra cui la socializzazione e il gioco in autonomia.. non è il giochino piazzato a caso con pavimentazione a spizzichi e bocconi…. non sprecate soldi a caso perché chi ha bisogno davvero di un parco fatto in modo davvero accessibile si sente preso in giro doppiamente (dal nome e dai fatti).”
Fabio: “Nel 2001 il Comune di Jesolo, in collaborazione con l’Associazione Comitato Età Evolutiva (onlus), ha intrapreso la stesura delle linee guida “Stessi Giochi Stessi Sorrisi”. Nel 2003 (Anno Europeo delle Persone con Disabilità) le linee guida hanno suscitato molto interesse e il Ministero del Welfare ha deciso di finanziare la realizzazione del primo parco inclusivo in Italia e la divulgazione delle linee guida. Il 7 giugno 2005 è stata inaugurata l’area giochi “Stessi giochi stessi sorrisi” al parco Europa di Jesolo. Ho riportato alcune notizie della campagna stampa che è stata fatta all’apertura di questa importante area giochi. Nessuno ha mai citato chi l’ha progettata (cioè immaginata e disegnata), lo faccio io molto volentieri, è stata l’architetto paesaggista canadese Barbara Hendricks con cui ho avuto l’onore di collaborare per diversi anni. Una delle maggiori esperte di aree gioco al mondo, ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca sul gioco e in particolare sulle aree gioco. È stato l’ingrediente fondamentale che ha decretato il successo del lavoro. Vorrei sapere chi ha progettato quest’ultimo lavoro. Il problema è proprio la mancanza di progetto, le norme, le leggi e le linee guida ci sono e bastano, ma non progettano da sole!“
Qui sotto alcuni stralci delle linee guida stilate dal Comune di Jesolo:
Le linee guida “Stessi Giochi Stessi Sorrisi” affrontano aspetti relativi all’inclusione di bambini e bambine che utilizzano la sedia a ruote o altri ausili per la mobilità. Attualmente non si occupano di altre tipologie di disabilità, ma non è escluso che in futuro vi possa essere una evoluzione in tal senso.
(meno male che si occupano di bambini in carrozzina)
Le rampe devono avere dimensioni adeguate, e dovrebbero esserci idonei spazi di manovra necessari sia per l’inversione di marcia, sia per consentire il passaggio di altri bambini. La presenza di rampe per raggiungere i giochi posti a livello rialzato è necessaria anche per consentire ad adulti su sedia a ruote di poter assistere i bambini che hanno in custodia.
(la rampa del castello con scivolo ha una pendenza che rispetta la legge ed è sufficientemente ampia?)
I percorsi all’interno dell’area giochi devono consentire ad una persona su sedia a ruote di raggiungere senza troppa fatica i giochi, le panchine, i tavoli, le fontanelle ed i servizi igienici. I percorsi devono essere sufficientemente piani, ed il fondo deve essere compatto e livellato. Queste caratteristiche devono essere assicurate anche se il percorso è ricoperto di materiale sciolto (es.: ghiaino) e se il percorso non è pavimentato (es.: terra battuta). Se per raggiungere i giochi bisogna percorrere il terreno erboso, devono essere assicurati almeno dei percorsi dove il prato sia ben livellato, compatto e privo di buche, pozzanghere e altri ostacoli alla mobilità. Considerata la maggiore difficoltà di spostamento, i percorsi sul terreno erboso o ricoperti di materiale sciolto non dovrebbero essere troppo lunghi.
(senza troppa fatica, piani, fondo compatto e livellato… La sabbia non garantisce alcuna di queste caratteristiche)
Qui sotto invece alcuni estratti della norma UNI 11123 che stabilisce le linee guida per la corretta realizzazione di spazi verdi pubblici attrezzati e tra i criteri da rispettare menziona:
– Raggiungibilità delle aree gioco: tutte le aree gioco dovrebbero essere collocate in un sistema di percorsi pedonali, percorsi ciclabili e aree verdi, per evitare rischio di incidenti da traffico veicolare. L’ideale sarebbe che la viabilità in prossimità delle aree gioco fosse a traffico limitato, sullo stile delle “zone 30”, con presenza di segnaletica specifica, dossi, strettoie e quant’altro possa di fatto ridurre la velocità veicolare.
– accessibilità (i bambini devono poter accedere in modo sicuro alle aree da gioco anche non accompagnati);
– abbattimento delle barriere architettoniche (gli accessi e i vialetti interni non devono presentare ostacoli per portatori di handicap o mamme con carrozzine) e le pendenze delle rampe devono rispettare quanto previsto dalla Legge n ° 104;
– dimensionamento, posizionamento ed orientamento dell’area gioco (che deve offrire zone soleggiate, zone ombreggiate e zone protette dal vento e dalla pioggia;
– aree o spazi per lo sviluppo dei sensi e della motricità (la norma prevede infatti l’utilizzo di materiali come sabbia, argilla, sassi, ghiaia, legno, piante…);
– Acqua potabile: ogni area gioco, dovrebbe disporre nelle sue vicinanze di una fontanella che eroga acqua potabile (valutare bene la distanza della fontanella dall’area gioco, tenuto conto che le fontanelle sono frequentate anche da tossicodipendenti, soprattutto nelle ore notturne,
con relative conseguenze, tipo abbandono di siringhe infette nell’area).
– Servizi igienici: sono di fondamentale importanza, purché vengano sorvegliati e costantemente puliti e disinfettati; devono rispondere a requisiti di legge ed essere dotati di apposito locale per poter accudire i bambini piccoli (nursery).
– Delimitazioni e recinzioni: l’area adibita al gioco dovrebbe essere delimitata verso strade, parcheggi auto, ferrovie, corsi d’acqua, scarpate scoscese o simili pericoli, con una recinzione o altro elemento divisorio, come siepi fitte, staccionate, muri di cinta
Link linee guida: http://files.meetup.com/1622365/LineeGuida_Jesolo.pdf
Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti