Premetto che sono la mamma di un bimbo in carrozzina, (conosco la disabilità motoria, le difficoltà quotidiane per ottenere ciò che altri bambini hanno di diritto senza dover far nulla…). Da più di un anno io e la socia cerchiamo di diffondere la “cultura” del gioco inclusivo. Ho visto nascere il progetto del parco del Parterre e mi sono emozionata domenica scorsa all’inaugurazione insieme a chi lo ha tanto desiderato.
Voglio condividere con voi questa riflessione: vorrei utilizzare anch’io la foto che tanto indigna in questi giorni, (tutti hanno criticato l’uso dell’altalena da parte di bambini non in carrozzina quando il divieto è ben chiaro, apposto sull’altalena. Si tratta di un gioco riservato ai bambini in carrozzina).

altalena per carrozzine presso parco inclusivo Livorno*

Uso questa foto, che indigna tanto, per farvi notare quanta voglia questi bimbi sani hanno avuto di provare la nuova altalena installata nel parco inclusivo di Livorno, (Camminatori Folli). Osservate come si divertono, come giocano insieme… Ora invece provate ad immaginare un bimbo in carrozzina che guarda un gioco a lui inaccessibile, immaginate la sua “gioia” a non poterlo provare, immaginate la sua “gioia” a rimanere in disparte… Provate a immaginare, se non è troppo impegnativo!
Pubblico qui la foto per per farvi notare quanta voglia hanno questi bambini SANI di giocare, osservate con quale complicità hanno “trasgredito” ad un divieto. È palese che hanno trasgredito una legge: ci sono ben due simboli applicati sull’altalena! Ma siamo sinceri, chi non ha mai trasgredito un “divieto” a 7, 10 o 14 anni?
Io sono sono sicura che se fosse arrivato il bimbo in carrozzina che ha tagliato il nastro inaugurale del parco sarebbero scesi di corsa e lo avrebbero fatto salire saltellando attorno a lui. Sono altrettanto sicura che pochi, tra tutti coloro che hanno criticato il divieto infranto dai bambini, si siano posti in passato il problema del diritto al gioco negato ai bambini con disabilità. Nessuno ha mai pensato, svegliandosi una mattina, “oggi voglio fare qualcosa per quei bambini che non possono utilizzare l’altalena classica a tavoletta”.
Sono sicura che nessuno di tutti gli indignati che hanno commentato la foto abbia mai detto nulla a chi parcheggia nel posto disabili senza poterlo fare… Ma vi capisco, è impegnativo.
In conclusione, se ancora non lo avete ancora capito, criticare è facile, stando seduti al bar o in ufficio o in spiaggia. Agire, fare qualcosa di concreto, è davvero difficile e impegnativo!
Chissà che qualcuno una mattina non decida di fare qualcosa di concreto invece di limitarsi a commentare un’immagine su facebook 🙂
Raffaella

*Grazie ad Andrea Scarfì per la foto

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

comment

  1. Parcopertutti

    4 Giugno 2015 at 8:21 pm

    Ciao Raffaella.
    Concordo pienamente con la tua riflessione. Chissà che invece di guardare la pagliuzza nell'occhio dell'altro un giorno riusciremo a togliere la trave che sta nel nostro.
    Continuate a promuovere una vera cultura inclusiva e il diritto al gioco per tutti.
    Un abbraccio
    Pietro B.

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