Quattro consigli
12 Feb 2019

Rimini, 12/02/2019

Si avvicina il 5° compleanno di Parchi per Tutti e abbiamo deciso di regalarvi qualche consiglio anche se non ce lo avete chiesto 😛

Struttura gioco accessibile alle carrozzine tramite una rampa

 

  • PROGETTO: per realizzare un parco giochi inclusivo è necessario un progetto; no, non è facoltativo o superfluo, è davvero necessario se vogliamo che il parco garantisca davvero a tutti il diritto di accedere all’area, alle strutture gioco e di fruire di queste ultime. Potete sfogliare mille cataloghi ma i soli simboli del bambino in carrozzina stampati accanto ad alcune strutture gioco non possono essere l’unico criterio di scelta. Un parco è composto di strutture gioco, di pavimentazione, alberi, vialetti, panchine, … Questi elementi non devono essere posizionati a caso nello spazio a disposizione. Bisogna inoltre pensare che al parco le persone devono arrivarci; un parco inclusivo dovrebbe essere posizionato in una zona della città servita da mezzi pubblici accessibili a tutti, dovrebbero essere presenti nei paraggi parcheggi riservati a disabili, servizi come un bar, toilette,…

 

  • STRUTTURE GIOCO: tante persone pensano che siano le strutture gioco a dar vita al parco e che esistano due gruppi di giochi: inclusivi e non inclusivi. I giochi inclusivi, nel senso letterale del termine, non esistono! Moltissime strutture gioco sono potenzialmente accessibili a bambini con disabilità ma ciò che permette di raggiungere l’inclusione, (il giocare insieme), è una buona progettazione e l’accessibilità. Facciamo un esempio: l’altalena a cestone esiste da decenni ma in questi ultimi anni ha cambiato nome, è diventata l’altalena inclusiva. La struttura non è stata modificata, semplicemente qualcuno si è reso conto che è fruibile da un alto numero di bambini, anche coloro che hanno una disabilità. Questo tipo di altalena però può essere utilizzata solamente se raggiungibile tramite un vialetto in materiale liscio e pianeggiante e posizionata su materiale antitrauma con le stesse caratteristiche. 

 

  • RIFLETTERE IN GRUPPO: se proprio non avete la possibilità di realizzare un parco giochi inclusivo ma come associazione, comitato genitori o privati cittadini decidete di donare un gioco da installare in un parco pubblico, sceglietelo con cura e insieme. Formate un piccolo gruppo a rappresentanza di bambini di varie età, bambini con disabilità di vario tipo, se vi è possibile anche un esperto di progettazione che non deve essere il rappresentante dell’azienda dalla quale acquisterete il gioco e che, naturalmente, avrà tutto l’interesse a vendervi una struttura gioco costosa a volte senza preoccuparsi che sia davvero fruibile a tutti i bambini. Riflettere significa domandarsi: un bambino in carrozzina potrà usare questo gioco? Un bambino cieco potrà usare questo gioco? Un bambino si divertirà su questo gioco?

 

  • RAMPA: in questi ultimi anni sono stati lanciati sul mercato alcuni moduli composti da torretta, scivolo, pannelli ludici e rampa. Molte di queste strutture sono così composte: scale, ponte tibetano o parete di arrampicata che conduce allo scivolo e di fianco, attaccata alla struttura con la torretta e lo scivolo, una rampa che conduce a una piccola piazzola circondata da pannelli ludici oppure un lungo “corridoio” al quale si accede tramite una rampa. Vi sembra una struttura che possa favorire il giocare insieme? Perché il bambino in carrozzina dovrebbe divertirsi a percorrere una rampa (la cui pendenza non deve mai superare l’8% ma è preferibile sia inferiore) spesso stretta (non c’è spazio per far manovra, per essere affiancati da un amico) per raggiungere una minuscola piazzola dove può utilizzare qualche pannello mentre i suoi amici sono a 2 mt da lui, in altezza, che si divertono sullo scivolo? I pannelli, in questo caso, tanto valeva posizionali a livello terra con enorme risparmio di soldi visto che la rampa ha un costo e guadagno in spazio di movimento per la carrozzina. Purtroppo se non ci si ferma a riflettere ma si osserva in maniera superficiale la figura sul catalogo, si potrebbe pensare che si una gioco super inclusivo visto che è dotato di rampa. La rampa è utile se conduce a un gioco interessante come lo scivolo che non può che essere posizionato in alto o se conduce a una casetta.

 

  • DISABILITÀ: i nostri articoli trattano quasi sempre la disabilità motoria perché è quella che conosciamo meglio, in fase di progettazione però è necessario pensare a tutti ovvero anche a chi ha una disabilità sensoriale o intellettiva. Un parco per tutti deve essere dotato di riferimenti utili all’orientamento di persone cieche o ipovedenti, magari essere dotato di un piccolo angolo della calma per chi ha necessità di isolarsi per qualche minuto dalla confusione, dovrebbe essere posizionato lontano da pericoli come strade trafficate per evitare che qualche bambino, sfuggito al controllo dei genitori, possa raggiungere la strada ed essere ferito da qualche auto di passaggio. Gli accorgimenti necessari a realizzare un parco per tutti sono tanti e per questo è sempre bene contattare un esperto e coinvolgere rappresentanti di associazioni che si occupano di vari tipi di disabilità

 

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

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