Capita di leggere: “costretto in carrozzina“. O ancora: “confinato sulla sedia a rotelle“. Parole sbagliate per un pensiero sbagliato. La carrozzina non limita. Mai. Aiuta. Senza carrozzina si sarebbe limitati, confinati, costretti alla immobilità. La mente vola a quanto sia importante la carrozzina e quel che significa leggendo la bella storia di Carlo e dei suoi viaggi in bus casa-scuola: 16 anni, con una malattia degenerativa, studente al liceo classico, che raggiunge tutti i giorni con i mezzi pubblici. E con la sua carrozzina elettrica. Simbolo della sua libertà.

La vita di chi ha disabilità è migliorata grazie agli ausili che sono nati nel tempo. A cominciare dalla carrozzina. La sedia a rotelle è uno strumento, un ausilio, che può donare una libertà di movimento che altrimenti non si avrebbe. (Simone Fanti nel post “Quando la sedia è una parte di sé”).

Libertà: questa parola risuona quando si riflette sull’importanza di uno strumento quale è la carrozzina. “Io di me stesso scrivo sempre: ‘vivo e lavoro in sedia a rotelle’. Vivo e lavoro, ossia sono libero, ‘grazie’ alla carrozzina. Senza di lei sarei immobile. La carrozzina è quasi congenita, mi si adatta, o meglio io ormai aderisco alla sua superficie, la calzo come un guanto, la conosco perfettamente…” (Franco Bomprezzi nel post “Elogio della carrozzina”).

Per leggere la notizia completa clicca qui: http://invisibili.corriere.it/2016/01/16/viva-la-carrozzina-simbolo-di-liberta/

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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