Disabilità, informazione, comunicazione

I giornali spesso usano termini vecchi o impropri per trattare la disabilità. FIABA lancia la proposta di una carta deontologica che aiuti i giornalisti ad utilizzare parole consone. Le parole sono strumenti e coloro che le utilizzano, soprattutto in ambito professionale, devono farne un uso consono e rispondente alla realtà.

GIORNALISTI E DISABILITA’ – Nel settore dell’informazione e della comunicazione si registrano ancora delle prassi non eccellenti: pietismo, buonismo o sensazionalismo sono spesso il registro che permea le notizie che la stampa e i media generalisti utilizzano per raccontare fatti ed eventi che riguardano persone con disabilità. 

LE PAROLE DELLA DISABILITA’ – La parola handicap che negli anni ’80 è stata accolta come innovativa, attualmente è percepita come insulto. L’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha completamente cassata da ogni documento.

BUONE PRATICHE NELLA NARRAZIONE DELLA DISABILITA’ – Il Testo Unico dei Doveri del Giornalista riporta all’articolo 6: “il giornalista rispetta i diritti e la dignità delle persone malate o con disabilità siano esse portatrici di menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali”.

Notizia integrale qui: https://www.disabili.com/amici-e-incontri/articoli-amici/per-la-stampa-le-persone-con-disabilita-sono-ancora-handicappate-o-menomate

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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