I parchetti giochi diventano “inclusivi”
17 Dic 2017

I parchetti giochi diventano “inclusivi”

Mirano (Venezia) I parchetti giochi diventano “inclusivi” per i bimbi disabili. Progetto a Mirano perché ci siano anche giostrine adatte ai meno fortunati
A intervenire ora con una proposta innovativa sui parchetti per bimbi disabili e sulla manutenzione dei parchi è la consigliera Maria Giovanna Boldrin, Evoluzione Mirano e Mirano 5.0, che ha dato il via al progetto dei “parchi inclusivi” a Mirano, dove anche i bambini con disabilità possano giocare. E quindi: giostre girevoli, zero scale, soltanto tunnel, niente barriere architettoniche e giostrine appositamente studiate per far salire i bambini che sono in carrozzina o gli ipovedenti.

«A Mirano e frazioni», spiega Boldrin, «non esiste alcun parco inclusivo. Favorire il gioco significa promuovere la coesione tra bambini. Da una cena benefica abbiamo ora 1000 euro con cui daremo inizio a questo progetto per questo parco a Mirano– e lo presenteremo in Consiglio comunale. Le giostrine costano circa 2000 euro ma i finanziamenti non mancano». .

Notizia integrale: http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2017/12/16/news/i-parchetti-giochi-diventano-inclusivi-per-i-bimbi-disabili-1.16249082

Come al solito purtroppo si confonde il concetto di “gioco inclusivo” con “parco giochi inclusivo”. I Giochi inclusivi non esistono, non si può pensare di rendere inclusivo uno spazio tramite l’acquisto di alcune “giostrine” del costo di 2 mila euro! Inclusivo deve essere lo spazio, l’area giochi, non le singole strutture. Non esistono assolutamente i giochi inclusivi nonostante le aziende che producono strutture per parchi spesso sui loro siti abbiano una sezione dedicata proprio ad essi! Un parco giochi inclusivo è semplicemente uno spazio ben progettato nel quale tanti piccoli ma importantissimi accorgimenti permettono al maggior numero di utenti possibili non solo di accedere con facilità ma di fruire delle strutture. Una sola giostrina o la solita altalena per utenti in carrozzina (tra l’altro molto pericolosa) non rendono inclusivo un parco giochi. Stendiamo un velo pietoso poi sul solito modo di appellare le persone con disabilità: meno fortunate. Termini di questo tipo nel XXI secolo non dovrebbero essere utilizzati! Pensare all’inclusione significa aver compreso che siamo tutti uguali, abbiamo tutti gli stessi diritti e doveri e quindi nessuno deve essere etichettato con termini come “meno fortunato”.

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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