20/11/2018 Giornata internazionale diritti dell’infanzia e adolescenza
19 Nov 2018

20/11/2018 Giornata internazionale diritti dell’infanzia e adolescenza

Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò nel 1989, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In Italia la Convenzione è stata ratificata in Legge n. 176 del 27 maggio 1991.

Inutile negare che esistono diritti prioritari come quello alla vita, alla salute, ad avere una famiglia… Non dimentichiamo però che un bambino, per crescere sano necessita anche e soprattutto di momenti di gioco, attività principale svolta dai bambini e che non va assolutamente sottovalutata. Il gioco non è un’attività superflua da svolgere nei ritagli di tempo ma è l’attività principale che permette ai bambini di conoscere se stessi, il mondo che li circonda, di rapportarsi con la natura, con le persone, di sfidare se stessi: i propri limiti e le proprie paure. Attraverso il gioco i bambini imparano a conoscersi, imparano a rispettare le regole, a trovare un compromesso quando hanno opinioni discordanti tra loro, imparano a perdere, a vincere a rispettarsi come esseri umani assolutamente unici. Tutti i bambini dovrebbero beneficiare del diritto al gioco, avere la possibilità di potersi recare nel parco della propria città e giocare insieme agli amici.  

Ad oggi però la situazione italiana per i bambini con disabilità non è affatto rosea perché la maggior parte delle aree gioco delle nostre città presenta tantissime barriere architettoniche come possono esserlo un fondo in ghiaia, mancanza di vialetti e panchine per riposarsi. Nella quasi totalità dei casi non esistono riferimenti che aiutino le persone cieche o ipovedenti a orientarsi e non sono presenti parcheggi riservati ai disabili nei pressi del parco. Le stesse strutture gioco non sempre sono adatte a bambini con disabilità motorie sia lievi che gravi.* Perché non si vedono mai bambini in carrozzina al parco giochi? Non di certo perché non hanno il desiderio di stare all’aria aperta con gli amici ma perché spesso in questi luoghi di incontro, corse e risate loro possono semplicemente essere spettatori. Stare semplicemente a guardare non è divertente, i bambini vogliono giocare, partecipare, correre. Chi con le proprie gambe e chi con l’utilizzo di qualche ausilio. 

In questa giornata, quella dei diritti dei bambini e adolescenti, esprimiamo un desiderio potenzialmente realizzabile con l’impegno di tutti gli attori coinvolti ovvero una maggiore attenzione verso il diritto al gioco e alla progettazione di aree gioco davvero per tutti.

.Se volete saperne di più potete leggere questo interessante articolo: Un “Parco Inclusivo” è un vero e proprio Progetto, completo, con finalità importanti, tra cui la socializzazione e il gioco in autonomia; non è il giochino piazzato a caso con pavimentazione accessibile a spizzichi e bocconi. Il nostro consiglio è quindi quello di non sprecare soldi a caso perché chi ha bisogno davvero di un parco realmente accessibile e fruibile si sente preso in giro doppiamente (dal nome e dai fatti). Troppo spesso ahimè leggiamo articoli che riportano la notizia dell’inaugurazione di un nuovo “parco inclusivo” (spesso ci si dimentica pure di invitare i bambini all’evento) con tanto di taglio del nastro da parte di Sindaco e assessori e il solito discorso sull’importanza di aver garantito il “diritto al gioco ai bambini disabili” perché il Sindaco ha a cuore anche i “meno fortunati”.

Fonte: https://www.architutti.it/10-cose-sui-parchi-inclusivi/

* in fase di realizzazione di un’area gioco inclusivo è necessario tenere conto di tutti i tipi di disabilità ovvero motorie, sensoriali, intellettive, psichiche.

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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