Idea, dialogo, collaborazione, determinazione, realizzazione!

Questo è il messaggio di Elvira in risposta al post Parco Federico Fellini Rimini – aggiornamento lavori in corso.
Carissima Claudia, ho riletto con attenzione la storia del parco inclusivo di Rimini e non mi convince. Non hai detto niente di non vero e che non abbiamo già letto sui giornali e sui quotidiani locali e comunicati stampa, benché anche quelli in alcune occasioni hanno raccontato dei fatti con imprecisioni e omissioni. Quello che manca nel tuo racconto è secondo me quello che poi da forza e senso al vostro blog… dire alle persone semplici, ai cittadini normali che se hanno in testa un’idea, un progetto, questo può realizzarsi se ci lavorano con determinazione e intelligenza. Che nulla è regalato dall’alto ma che con le amministrazioni si può dialogare e persone intelligenti,. disponibili, sensibili e disposte a lottare con te, fortunatamente si trovano sempre. È la forza che spinge dal basso, del semplice cittadino, della mamma, del papà, dell’amica….che aiutano l’amministrazione ad aprire gli occhi su una realtà sconosciuta. È la determinazione degli uni che dà la possibilità agli altri di fare bene e meglio il proprio lavoro… Almeno questa è la mia esperienza.

Il nostro post sull’aggiornamento dei lavori in corso presso il parco Fellini in effetti è semplicemente la cronistoria della nascita del parco giochi inclusivo di Rimini, dall’idea alla realizzazione vera e propria. Niente di più che un elenco di date, fatti e qualche immagine.
Però la riflessione di Elvira è importante e quindi la rilanciamo con questo post. È un messaggio importante per ogni cittadino: mamma, papà, nonno, zio, insegnante, socio di qualche associazione che si occupa di diritti delle persone con disabilità.
Spesso le amministrazioni comunali non si rendono conto di quanto sia difficile la vita per una persona con disabilità e di quanto sia importante sostituire un gradino con una rampa o di avere mezzi pubblici che permettono il trasporto delle carrozzine. Le amministrazioni comunali spesso non sanno cosa sia un parco giochi inclusivo, (che tra l’altro in Italia è una realtà abbastanza recente), e per questo motivo non si attivano in autonomia per realizzarne uno nella propria città. Per lo stesso motivo spesso decidono di installare un’altalena per carrozzine. Inizialmente questo gioco sembrava una buona soluzione per permettere ai bambini che usano la carrozzina di dondolare come fanno altri bambini sulle altalene classiche ed è stato installato in tante città italiane. Successivamente ci si è resi conto che queste altalene non sono adatte a parchi pubblici perché possono diventare anche pericolose se utilizzate da un gruppetto di bambini non sorvegliati dai genitori e inoltre si è anche valutato il fatto di garantire il gioco proprio a tutti i bambini e si è giunti alla conclusione che sono da preferire giochi che possono essere utilizzati contemporaneamente da tutti i bambini e che permettono la socializzazione.
In questo momento storico la maggior parte dei parchi inclusivi in Italia sono nati grazie a semplici cittadini che si sono confrontati con le amministrazioni comunali delle loro città e hanno portato alla luce il problema del gioco al parco da parte dei bambini con disabilità. Il parco giochi di Lissone, quello di Livorno, Malnate, Vercelli, Santarcangelo di Romagna, Lucca, Scandiamo, Rimini…
Il messaggio di Elvira è importante: facciamo conoscere questi tipi di parchi e coinvolgiamo le amministrazioni in un dialogo al fine di realizzare un’area gioco per i bambini delle nostre città. È un percorso possibile, visto che è stato realizzato in tante città. Sicuramente lungo ma realizzabile! C’è bisogno di tanto tempo, alcuni parchi hanno visto la luce dopo anni di impegno da parte delle persone che hanno sognato un parco giochi inclusivo per il proprio figlio o nipote. Persone che hanno coinvolto amici, genitori degli amici dei propri figli, giornalisti, politici, commercianti, …
Non bisogna arrendersi, bisogna continuare a sognare, progettare, organizzare e portare avanti la propria “battaglia” con determinazione. Insistere nel far capire l’importanza della richiesta di un parco dove tutti i bambini possono giocare insieme, dialogare e soprattutto collaborare con l’amministrazione comunale e infine festeggiare quando finalmente si inaugura l’area gioco e si possono vedere tutti i bambini sorridere.
Non chiudete in un cassetto i vostri desideri, fateli uscire allo scoperto e coinvolgete tante persone, con l’impegno di tanti si possono realizzare!

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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