Gioco anch’io, no tu no

Da qualche tempo si parla di parchi giochi inclusivi ma cosa significa veramente? A Roma ci sono delle aree dove i bambini normodotati e disabili possono giocare insieme. Voi ci siete mai stati?
Questo video è stato realizzato da Arte nel Cuore Onlus che ringraziamo tantissimo! Volete saperne di più? Visitate il loro sito, www.artenelcuore.it, noi vi diciamo solamente che si tratta di un’Accademia di Spettacolo per ragazzi disabili e normodotati. Corsi di recitazione, dizione, metodo mimico, danza classica e moderna, dance ability, canto e musica, scenografia, trucco e parrucco, scrittura e sceneggiatura, teatro e danza bimbi. Dove c’è talento non esistono barriere!

Riguardo ai parchi inclusivi, oltre a quello che abbiamo raccontato nell’intervista vorremmo aggiungere la definizione:

Un’area gioco inclusiva è uno spazio dove tutti i bambini possono giocare insieme. Un’area priva di barriere architettoniche, dove sono installati giochi il più possibile accessibili e fruibili da parte di tutti i bambini. Bambini che possono correre, bambini che usano la carrozzina, bambini ipovedenti, bambini con disabilità motoria lieve e bambini che amano saltare come grilli.
 

Parole chiave: accessibilità e fruibilità! Purtroppo i parchi gioco inclusivi sono ancora poco conosciuti in Italia e, anche se diverse associazioni, amministrazioni e comitati di genitori hanno messo tanto impegno nel cercare di realizzare un PARCO PER TUTTI, non tutti ci sono riusciti. E la motivazione è che progettare un parco inclusivo non è un gioco da ragazzi! Richiede tante competenze tra cui quelle sulle strutture gioco, leggi sull’accessibilità, conoscenza dei bisogno dei bambini con disabilità, … Un parco inclusivo deve prima di tutti essere accessibile con facilità e possibilmente in autonomia a tutti gli utenti, grandi e piccini. Devono essere predisposti vialetti lisci e pianeggianti e sufficientemente larghi da permettere il transito a utenti che usano la carrozzina, i giochi devono essere posati su pavimentazione liscia e pianeggiante che permetta a tutti gli utenti di muoversi. Purtroppo il parco mostrato nelle immagini, ad oggi, non può essere definito inclusivo ma noi apprezziamo davvero tanto lo sforzo e l’impegno delle persone che ci hanno lavorato, lo sappiamo che è difficile, e magari avevano anche un budget limitato.
Possiamo però continuare a lavorare tutti insieme per sensibilizzare e magari in un futuro anche quel parco potrà essere reso più accessibile e migliorato con strutture gioco, ad esempio, dotate di schienali e protezioni laterali che sono indispensabili per i bambini che non hanno il controllo completo del proprio corpo 🙂

Grazie Black&White!
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Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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