Marigliano: altalena per i bimbi meno fortunati?

28/01/2016 Marigliano, (Napoli).
L’amministrazione comunale fa installare nella villa un’altalena per i bambini su sedia a rotelle
“Finalmente anche i meno fortunati potranno giocare e sorridere” scrive su Facebook Massimiliano Cerciello, cittadino mariglianese, membro attivo dell’associazione Rinascita Marigliano, postando la fotografia dell’altalena sul social network. Piccoli gesti per eliminare barriere e “diversità”, quindi.
Per leggere la notizia clicca qui: http://napoli.zon.it/marigliano-installata-altalena-bambini-meno-fortunati/

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Ci rattrista molto leggere l’ennesima notizia dell'”eliminazione delle barriere e della diversità” attraverso l’altalena per carrozzine destinata ai “bambini meno fortunati”.
Davvero queste altalene abbattono le barriere? Vogliamo abbattere la diversità e ci rivolgiamo ad alcuni bambini utilizzando le parole “meno fortunati”?
Vi invitiamo a riflettere sulla vicenda e sulle parole utilizzate.

– La diversità non si può abbattere. La diversità esiste; siamo tutti diversi perché esseri umani unici. Non esistono due persone uguali, semplicemente la diversità va accettata e vista come caratteristica della persona stessa. La diversità non è altro che la caratteristica che rende unica una persona. L’importante è non averne paura, conoscerla, accettarla e scoprire che ogni persona ha qualcosa da insegnarci così come noi abbiamo qualcosa da insegnare agli altri.

– Giusto abbattere le barriere, fisiche e mentali, così le persone con disabilità possano riuscire a svolgere in autonomia le azioni quotidiane che rendono la loro vita piena e soddisfacente. Lavoro, amici, svago… Tutti devono poter riuscire a raggiungere il loro luogo di lavoro, andare al ristorante con gli amici, al cinema, al parco giochi…

– Questo tipo di altalena non aiuta ad abbattere le barriere e abbiamo più volte spiegato i motivi. Sicuramente non tutti conoscono i parchi giochi inclusivi e quindi è “normale” che ancora oggi tante amministrazioni, associazioni e cittadini scelgano questo tipo di gioco invece di optare per la realizzazione di un parco giochi dove tutti i bambini possono giocare insieme con le medesime strutture. Speriamo che la cultura del parco giochi inclusivo si diffonda maggiormente, sempre più, fino a raggiungere tutte le amministrazioni comunali di ogni città italiana

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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