Caratteristiche di un’area giochi inclusiva: accessibilità

Area giochi inclusiva: abbiamo più volte trattato questo argomento, ad esempio in questo post I nostri consigli riguardo i parchi e i giochi inclusivi in cui abbiamo spiegato quali norme non esistono in Italia, che significato ha il simbolo della carrozzina sui cataloghi dei giochi, come deve essere garantita accessibilità e fruibilità, importanza della sicurezza…

Realizzare un parco giochi non è un gioco da ragazzi! Il gioco è una cosa importantissima per i bambini e non lo diciamo noi ma gli esperti che si occupano di educazione, sviluppo del bambino ed infanzia! Qualche frase tratta dal libro dello psicologo Peter Gray “Lasciateli giocare”.

Il gioco è il sistema cui la natura  ricorre per insegnare ai bambini a risolvere i problemi, controllare gli impulsi, modulare le emozioni, mettersi nei panni degli altri, negoziare le differenze, andare d’accordo e sentirsi alla pari con chi hanno intorno

Il gioco è serio ma non serioso; futile ma profondo; fantasioso e spontaneo, ma legato a regole a ancorato al mondo reale. È puerile, ma è fondamento dei più grandi risultati che si conseguono da adulti. Da una prospettiva evoluzionista, il gioco è il modo in cui la natura si assicura che i cuccioli d’uomo e di altri mammiferi imparino quanto è necessario per sopravvivere e cavarsela bene. 


Quando giocano all’aperto, somministrano a sé stessi  piccole dosi di paura, (dondolano, scivolano, roteano sulle attrezzature di un parco giochi, si arrampicano su ponti e alberi, scendono  dai corrimano in skateboard), imparando così a controllare non solo il proprio corpo, ma anche i propri timori. Nei giochi collettivi imparano a trattare con gli altri, ad accontentarli e a gestire e superare l’irritazione che può derivare da un eventuale conflitto. Il gioco libero è inoltre il mezzo grazie al quale la natura aiuta i bambini a scoprire i loro gusti. Giocando, sperimentano svariate attività e capiscono per cosa hanno talento e cosa preferiscono.

Se ne deduce che un’area giochi, un luogo dove i bambini possono imparare tanto, merita la massima attenzione ad ogni particolare e dovrebbe essere realizzata da persone competenti che hanno conoscenze riguardo lo sviluppo del bambino, persone che siano in grado di offrire un luogo in cui i bambini possano divertirsi in sicurezza, stare bene insieme ai loro amici, genitori o chiunque altro li accompagni. Un luogo tranquillo, lontano da strade altamente trafficate, dove siano presenti alberi ed ombra, una fontanella d’acqua, un luogo che offra anche servizi come parcheggi, toilette, un bar nelle vicinanze…

Se aggiungiamo la parola “inclusivo” accanto a “parco giochi” l’attenzione dovrebbe essere almeno doppia! Realizzare un parco giochi inclusivo non è così semplice come può sembrare. Forse si ha l’impressione che sia sufficiente aggiungere un’altalena per carrozzine in un parco esistente per poter dichiarare il luogo un parco giochi inclusivo. No, non è così! E non è sufficiente neppure una giostrina accessibile o un’altalena a cestone per trasformare un classico parco giochi in uno inclusivo.

In questi ultimi anni è aumentata la sensibilità nel rendere i luoghi pubblici accessibili a tutti ma non è cresciuta di pari passo la competenza di chi realizza alcune aree gioco.
Purtroppo in Italia non esistono leggi che regolamentano la realizzazione di parchi inclusivi o stabiliscono quali giochi possono essere considerati inclusivi e quali no e in parte questo può essere causa di fraintendimenti. Di giochi potenzialmente adatti a un parco giochi inclusivo ne esistono tantissimi ma è la progettazione a fare al differenza.
Noi non siamo nessuno, non abbiamo alcuna competenza per per poter dichiarare ufficialmente che un parco può essere considerato inclusivo e un altro no. Decisione, tra l’altro, davvero difficile da prendere anche da parte di un esperto visto che non esiste un parco giochi inclusivo perfetto e non esiste un parco che può essere considerato il modello da seguire al fine di realizzare un’area giochi inclusiva.

Le disabilità sono tante, spesso si pensa a quelle motorie immaginando un bimbo che usa la carrozzina; in realtà esistono bambini in grado di camminare, magari con difficoltà, qualcuno ha difficoltà a coordinare i movimenti di braccia e mani, altri ancora non hanno alcun controllo del proprio corpo. C’è chi non ha nessun controllo degli arti inferiori ma magari utilizza quelli superiori senza nessuna difficoltà e quindi è in grado di afferrare oggetti, lanciarli con forza, aggrapparsi a una barra, così come ci sono persone con malattie come la distrofia o atrofia muscolare che hanno pochissima forza a causa di un indebolimento di tutti i muscoli del corpo.
Per questo motivo è facile dedurre che ogni bambino, in base alle proprie capacità di movimento, potrà utilizzare alcuni giochi e non altri. Difficile quindi definire un parco completamente inclusivo, uno poco inclusivo, un altro ancora per nulla inclusivo. A volte dipende dal tipo di disabilità del bambino che lo frequenta. Questo non significa che non si debba cercare di offrire la possibilità di gioco a tutti, anzi, il progettista di un parco giochi inclusivo deve cercare di offrire il maggior numero di attività gioco possibili adatte a ogni tipo di disabilità!
Se sui giochi è possibile avere opinioni diverse, c’è una cosa che invece dovrebbe essere sempre tenuta in considerazione.

Elemento imprescindibile è l’accessibilità al parco e del parco stesso. Il parco deve poter essere raggiungibile da tutti con facilità: da chi corre, da chi cammina con difficoltà, da chi usa un deambulatore, da chi usa la carrozzina manuale e/o elettrica! I vialetti di accesso devono essere pianeggianti, lisci e privi di qualsiasi ostacolo come gradini, (ma anche paletti, alberi o altri oggetti che ne riducono la larghezza e impediscono il passaggio alle carrozzine). Ogni gioco deve essere raggiungile alla stessa maniera ovvero tramite un vialetto liscio e pianeggiante facilmente percorribile anche in autonomia da un bambino in carrozzina.
Un terreno coperto di ghiaia non è facilmente percorribile, un terreno erboso non è facilmente percorribile, una rampa con pendenza superiore all’8% non è facilmente percorribile, un vialetto troppo stretto non è facilmente percorribile.
Non esistono norme che impediscono di installare alcuni tipi di giochi su prato ma secondo noi non è corretto dire che si tratta di un parco giochi inclusivo se un bambino in carrozzina non riesce a muoversi con facilità e in autonomia…
Un terreno naturale è soggetto a cambiamenti dovuti agli agenti atmosferici come la neve, pioggia, sole. La terra può cedere e formare buche, diventare fango a causa della pioggia, ci possono essere piccole dune, … Questo tipo di terreno non è la soluzione ottimale per un parco giochi inclusivo.
Possibilmente, in un parco inclusivo, sarebbe corretto anche dare alcuni riferimenti per orientarsi a bambini ipovedenti o ciechi. Offrire un luogo accessibile con facilità e in autonomia a tutti gli utenti.

Per quanto riguarda i giochi ci permettiamo solo di ricordarvi che sarebbe bello offrire non solo una possibilità di gioco a chi ha una disabilità motoria ma più di una. Non installiamo solo l’altalena per carrozzine, che tra l’altro è utilizzabile solo da bambini che usano la carrozzina e non da chi ha una disabilità motoria lieve o di altro tipo; ma offriamo ai bambini la possibilità di giocare insieme ai loro amici! Installiamo strutture classiche ma anche giochi che permettano il divertimento a bambini con disabilità motorie. In alcuni casi è semplice come ad esempio riguardo l’altalena e i giochi a molla: un’altalena classica e a fianco una che possa avvolgere il corpo di un bambino che non ha controllo del busto; un gioco a molla classico e uno con schienale e protezioni laterali… Nel caso di navi e castelli si può prevedere una parte accessibile se posizionata a livello del terreno o raggiungibile grazie a una rampa di accesso. Nel caso delle rampe prestiamo grande attenzione perché spesso non ci rendiamo conto che anche un piccolo gradino, sì anche un gradino di un solo centimetro, è una barriera, un ostacolo, un piccolo problema per un bambino che vuole accedere al gioco in autonomia. Non solo: può anche essere pericoloso nel caso di una lunga rampa, ad esempio nel caso il bimbo percorra la stessa a una velocità leggermente sostenuta in discesa visto che può anche provocare il ribaltamento della carrozzina stessa.

In conclusione ricordiamo che la progettazione di un’area giochi è di competenza di persone esperte che possono consigliare, suggerire, offrire ottime soluzioni! Se potete, rivolgetevi a esperti. Di parchi inclusivi ne esistono di diverso tipo, ognuno con le proprie caratteristiche, ma non dimentichiamoci che l’elemento imprescindibile è l’accessibilità!

Rimini, 9 aprile 2016.

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

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