Giostre per soli disabili: un esempio sbagliato per l’inclusione
22 Set 2017

Giostre per soli disabili: un esempio sbagliato per l’inclusione

Lettera inviata al quotidiano “La Voce Del Trentino”

Egregio Direttore

negli ultimi tempi si sta assistendo alla nascita di parchi giochi inclusivi che dovrebbero favorire l’ingresso e l’utilizzo degli stessi ai bambini disabili. Nonostante questa possa all’apparenza essere una buona notizia, in realtà le soluzioni adottate per costruire questi parchi sono di fatto un esempio lampante anti-inclusivo.

Tanto per fare un esempio basti pensare alle altalene a cestello per carrozzine. Già perché mettere in un parco cose per disabili e cose per normodotati è il modo migliore per aumentare le divisioni e non per rendere inclusivi questi luoghi.

Non si può accettare che vi siano giostre esclusivamente per disabili e adatte solo ai bambini normodotati, espedienti come questi anche se ben mascherati da buone intenzioni, risultano però assolutamente controproducenti ai fini dell’inclusione dei disabili. Con la differenziazione delle giostre si alzano muri e non si rende l’ambiente più adatto a tutti.

Questo dei parchi giochi è solo uno dei tanti esempi di falsa inclusività che affliggono il nostro paese. Le barriere architettoniche di cui si parla da decenni ormai, sono purtroppo sempre lì a ostacolare la vita di chi è più bisognoso, ma quello che lascia ancora più allibiti è il paradosso di questi interventi che dovrebbero portare a fare dei passi avanti sul tema dell’inclusione, mentre in realtà fanno solo retrocedere ulteriormente una situazione che è già piuttosto grave in tutto il nostro paese.

Notizia integrale: http://www.lavocedeltrentino.it/2017/09/22/giostre-soli-disabili-un-esempio-sbagliato-linclusione/

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

 

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