Panchina inclusiva 3 anni dopo
01 Nov 2022

Panchina inclusiva 3 anni dopo

01/11/2022. Sono trascorsi circa tre anni da quando abbiamo pubblicato il nostro articolo che invitava a riflettere sulla vera inclusione della famosa panchina con una seduta classica a destra, una a sinistra e al centro il solo schienale. Se lo volete leggere lo trovate qui: http://www.parchipertutti.com/panchina-inclusiva/

Nel settembre 2019 questa panchina non era tanto “famosa” e in rete se ne potevano trovare pochissimi modelli, a distanza di soli tre anni digitando “panchina inclusiva” su un motore di ricerca i risultati che appaiono sono davvero tanti… Ci domandiamo come sia possibile che un semplice aggettivo “inclusivo” affiancato a un oggetto, che sia una struttura gioco o una panchina, sia garanzia di inclusione ma soprattutto ci domandiamo come mai la gente non si fermi a riflettere sulla vera utilità e fruibilità di un oggetto. 

Molte di queste panchine che oggi sono in vendita, e in alcuni comuni si è addirittura presa la strada del “fai da te”, sono dotate pure di un’etichetta o targhetta con il simbolo di una persona stilizzata seduta in carrozzina. 

Per riassumere e soprattutto stimolare la riflessione:

  • evitiamo l’utilizzo di etichette con il simbolo della persona seduta in carrozzina. Quasi sempre sono inutili. Se un progetto o oggetto è ben progettato risulta chiaro, lampante, evidente, palese e ovvio per tutti comprendere a chi o a cosa serve. Aggiungere un’etichetta serve solamente a creare differenze: persone “normodotate” qui e “disabili” lì.
  • LE PERSONE CON DISABILITÀ CHE USANO UNA CARROZZINA SONO TUTTE DIVERSE! C’è chi può muovere tutti gli arti della parte superiore del corpo, collo compreso, e chi no. Ci sono persone che hanno una carrozzina con ruote dalla circonferenza piccolissima e chi molto grande, carrozzine con maniglie dietro allo schienale grandi o piccole, richiudibili o fisse. Carrozzine con schienali dallo spessore importante e a volte reclinabili. Tante persone non potranno utilizzare il posto centrale della panchina se non in posizione molto molto avanzata rispetto a chi è seduto a destra e sinistra per cui scomoda e per nulla utile allo scopo per cui è stata pensata.
  • Le persone sedute in carrozzina potrebbero volersi sedere a lato o di fronte, questa ultima opzione probabilmente è quella che preferiamo tutti quando abbiamo voglia di scambiare due chiacchiere con un amico.
  • INTERPELLIAMO I DIRETTI INTERESSATI! Invece che affidarci a un catalogo di un’azienda, interpelliamo le persone a cui è destinato un oggetto e chiediamo loro: lo ritieni utile? Riscontri delle problematiche? Ti sembra comodo? Purtroppo è molto raro che le amministrazioni si rivolgano agli utenti al fine di comprendere se l’oggetto che sono intenzionati ad acquistare ed installare è utile. È invece molto utile domandare consiglio ai futuri utilizzatori di un oggetto o servizio.

“Pensare all’accessibilità per tutti significa essere attenti all’ergonomia ma anche alle modalità diverse con cui ciascuno può e desidera fruire di un luogo, alle diverse abitudini e a tutte le possibili azioni e configurazioni. La panchina sembra un oggetto banale ma non lo é, non é un semplice arredo. È un luogo. In un parco dovrebbero esserci sedute di forme e fatture diverse, con e senza schienali e braccioli, per dare la possibilità agli anziani di sedersi e alzarsi agevolmente ma anche agli adolescenti di amoreggiare a cavalcioni e ai bambini di utilizzarle come gioco”. Arch. Elisabetta Schiavone

“Quando un progetto o un oggetto hanno bisogno di targhe e segnaletiche, (comprese quelle per le persone con disabilità), hanno già fallito. Il progetto inclusivo si spiega da solo perché funziona, bene, per tutti.” Arch. Valeria Tatano

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

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