La Fondazione CRTrieste ha sostenuto con forte interesse l’iniziativa proposta dal Comune di Trieste di rimodernare le aree gioco. È molto importante che bambini e ragazzi possano giocare in ambienti sicuri e confortevoli. Grazie inoltre alla particolare attenzione rivolta al tema dell’inclusività, bambini e ragazzi che presentano disabilità potranno partecipare più agevolmente alla vita della comunità, integrandosi più facilmente ai propri coetanei.

Tra le cinquantaquattro aree gioco di proprietà dell’Amministrazione comunale, sono quindici quelle selezionate per la collocazione delle nuove strutture (acquistate per un importo di € 75.00,00): pineta di Barcola; giardino di piazza Hortis (non ancora installate in attesa di conclusione cantiere di restauro della piazza/giardino); giardino di via San Michele; piazzale De Gasperi; via Benussi; giardino pubblico “Muzio de Tommasini”; giardino “Antollovich” di via Carpineto; parco di Villa Cosulich; via Monte Mangart-Altura; Santa Croce; laghetto di Contovello; giardino di via Boccaccio; centro civico di Opicina; via Fiordalisi-Opicina; via Carsia-Opicina.

Sono state installate altalene con seggiolini ergonomici a forma di orsetto per il contenimento del bambino, altalene con cestone in rete per l’utilizzo da parte di più bambini anche con disabilità, altalena con seggiolini a tavoletta-cestino per bambini più piccoli, pannelli gioco tattili accessibili anche in carrozzina, giochi a molla inclusivi, dondoli a bilico a due posti, scivolone inclusivo con scala con alzate basse, combinazioni con torrette, scivolo e rampe di accesso per carrozzine. 
Nel rinnovare queste aree si è tenuto conto anche dell’importanza di permettere a tutti l’accessibilità ai giochi attraverso l’eliminazione di barriere architettoniche e l’istallazioni di elementi di arredo, come panche e tavoli, utilizzabili anche da chi si muove in sedia a rotelle.

Notizia integrale qui: http://retecivica.trieste.it/new/Default.asp?tabella_padre=sezioni&ids=12&tipo=-&pagina=cstampa_leggi.asp&comunicato=15111

Noi aggiungiamo una piccola riflessione riguardo ciò che abbiamo visto nelle immagini pubblicate da Rete civica del Comune di Trieste: non siamo riuscite a comprendere il motivo della scelta di mettere due altalene ad orsetto affiancate che, immaginiamo, siano le uniche due del parco. Questo tipo di altalena va benissimo per i bambini che necessitano di essere contenuti ma talvolta, (a seconda del tipo di seggiolino scelto visto che ne esistono di vari tipi), possono creare difficoltà nel salire a bambini “normodotati” e inoltre non riescono a dondolare così veloci come il classico seggiolino a tavoletta. Noi, due mamme non esperte, avremmo scelto un’altalena con seggiolino classico e una con seggiolino orsetto in modo da offrire due modi di dondolare e il gioco sarebbe stato garantito a tutti.
La seconda perplessità deriva dal particolare posizionamento scelto per i pannelli ludici. È chiaro che il gioco dei numeri o tris è rivolto verso l’esterno ma tutti conosciamo i bambini e sappiamo che utilizzeranno i giochi con la loro fantasia; posizionare i pannelli a “C” significa creare un piccolo spazio che può diventare una casetta, un’officina, un negozio, … Peccato che lo spazio sia così stretto che probabilmente un bimbo in carrozzina affiancato da un bimbo in piedi non riusciranno ad entrarci.
Non vogliamo sembrare quelle che criticano sempre, vorremmo invece che prima o poi si capisse che sono i piccoli particolari che rendono un parco uno spazio speciale, magari inclusivo. Non è sufficiente posare delle attrezzature, serve una persona che dia indicazioni precise. Perché non iniziamo a realizzare spazi più belli e con più cura?

Claudia Protti & Raffaella Bedetti – © Parchi per Tutti

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